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Sardegna

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Vivere la campagna

A scuola di mutetus e repentina

mutetus

Samstag, 5. Januar 2008 - UNIONE SARDA

Furtei, Segariu, Lunamatrona e Villamar tentano con la Provincia di salvare la cultura popolare
In cattedra i poeti estemporanei Orrù e Caddeo

«L'obiettivo», spiega l'assessore provinciale alla Cultura Rossella Pinna, «è tutelare un patrimonio culturale che diversamente andrebbe perduto». Il presidente Fulvio Tocco: «La lingua sarda offre la possibilità di comunicare in modo creativo».
Nel Medio Campidano si va a scuola di mutetus e repentina. Due forme di poesia estemporanea, conservate dalla tradizione orale e tramandate da generazione in generazione sin dalla metà dell'Ottocento. Forme semplici. Mai scritte. Mai considerate dai critici. Mai dagli stessi autori di poesia popolare. Per anni abbandonati, dimenticati, sepolti dalla cultura di massa. Ora, prima che sia troppo tardi, arriva il soccorso della Provincia. A Furtei, Segariu, Lunamatrona, Villamar nasce la scuola di mutetus e repentina. Si chiama Portas. Professori d'eccezione due poeti estemporanei: Remo Orrù ed Efisio Caddeo.
LO SCOPO «L'obiettivo», spiega l'assessore alla Cultura e pubblica Istruzione Rossella Pinna, «è quello di tutelare un patrimonio culturale che diversamente andrebbe perduto. È stato il successo della prima esperienza, fra l'altro appena conclusa, a convincerci della necessità di dare un seguito. Come far finta di niente davanti all'entusiasmo di millesettecento bambini della scuola elementare e media dei nostri 28 Comuni, mentre si dilettavano a mettere in versi i temi proposti dagli esperti?».
Dalla risposta scontata nasce il secondo progetto che, a giorni, aprirà le porte delle quattro scuole. «Col primo progetto», continua l'assessore, «in collaborazione con il consorzio turistico Sa Corona Arrubia e l'amministrazione di Serramanna, abbiamo voluto acquisire il patrimonio documentale e sonoro spolverato fra i vecchi libri delle biblioteche, fra manoscritti, università, riviste, musei.
IL TESORO Il vero gioiello è venuto fuori dalle case dei privati: centinaia d'inediti conservati gelosamente dai parenti degli improvvisatori. Documenti che raccontano di un gran numero di appassionati che si dilettavano ad improvvisare versi in rima. Così come lo fanno ancora i cantadores Remo Orrrù, Efisio Caddeo, Giovanni Martis. Popolari e stimati poeti campidanesi, che da trent'anni, in occasione della sagre paesane, fanno conoscere all'isola la repentina. Gli argomenti spaziano dai canti infantili a quelli dell'amore, dal lavoro allo sport, alla letteratura, alle trallallera.
TOCCO «Scoprire che la lingua sarda», dice il presidente della Provincia Fulvio Tocco, «offre la possibilità di comunicare in modo creativo, in quanto ricca di vocaboli e di capacità espressiva, rappresenta un modo per valorizzare la specificità del nostro popolo, della nostra cultura e insieme la nostra identità di sardi». Valori affidati ora ai giovani che sui banchi dovranno imparare a produrre, conservare e trasmettere. «Non ho dubbi», precisa il professor Caddeo, «i risultati saranno altamente positivi. Ciò che conta è avere dentro passione. Nei giovani ho già constatato che ce n'è tanta. Il resto viene da sè».
SANTINA RAVÌ