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Sardegna

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Vivere la campagna

L’immigrazione che produce

Locandina del convegno

Freitag, 29. Oktober 2010 - LA NUOVA SARDEGNA

Sanluri: una ricchezza culturale ed economica per il Medio Campidano
Un convegno organizzato dalla Provincia sulle opportunità create dagli immigrati

SANLURI. Gli immigrati sono una ricchezza culturale ed economica per il Medio Campidano, qui sono i benvenuti. E’ il concetto emerso dal convegno «L’immigrazione produce-Esperienze lavorative a confronto» che si è svolto ieri a Sanluri per iniziativa della Provincia, con una straordinaria partecipazione di pubblico.
Accoglienza e integrazione fanno parte della cultura della gente mediocampidanese e in in tempi in cui razzismo e xenofobia si manifestano (altrove) in maniera sempre crescente e preoccupante, c’è la conferma che il rispetto e il sentimento di eguaglianza fanno parte di questo territorio.
Il fatto che la sala dell’ex Monte Granatico mai ha visto tanta affluenza di pubblico è una dimostrazione che il problema dell’immigrazione e dell’inserimento degli immigrati nel contesto sociale locale è particolarmente sentito.
Nel suoi saluti da padrone di casa, il sindaco di Sanluri Alessandro Collu ha affermato che «l’immigrazione porta ricchezza e cultura» e si è compiaciuto che «Sanluri è il comune ha il maggior numero di immigrati in Campidano, e ci stanno dando tanto». Poi il presidente della Provincia, Fulvio Tocco, ha ribadito che «l’immigrazione produce confronto ed è un valore aggiunto per tutti noi». Non è mancata da parte sua una stoccata al Governo nazionale «che ha bloccato ogni politica che favorisce l’uguaglianza».
Simona Lobina, assessore provinciale Politiche sociali e Immigrazione, ha voluto il convegno e la grande partecipazione ha gratificato la sua iniziativa: «Altri vedono l’immigrazione come problema, noi affrontiamo questa tematica dal punto di vista opposto. Siamo anche noi sardi un popolo di migranti, non scordiamoli mai». Poi ha sottolineato che «l’immigrazione è una fonte di ricchezza che produce risorse» e che «noi vogliamo che non sia solo un’accoglienza passiva, ma integrazione, convivenza, scambi culturali, sociali e umani».
Particolarmente seguito l’intervento di Filippo Peretti, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, piuttosto critico sulla sua categoria: «Come giornalisti ci sentiamo coinvolti perchè l’immigrazione è un tema per noi quotidiano. L’informazione è vitale, l’atteggiamento è però diverso a seconda degli orientamenti politici dell’editore. Gli organi di infromazione filogovernativi e vicini alla Lega Nord sostengono una linea che ha portato l’opione pubblica a interrpretare l’immigrazione in maniera negativa: tutti delinquenti, fannulloni, sporchi e fastidiosi. Non è così, vengono ignorati i tanti aspetti positivi, che oggi qui sono emersi e sottolineati» E ancora: «L’infromazione dve rispettare regole e dare notizie, quando lo si fa senza rispetto delle persone, i giornalisti non fanno bene il loro lavoro».
Una testimonianza molto apprezzata quella di Fawzi Ismail, presidente dell’associazione Sardegna-Palestina, arrivato 30 anni fa a Cagliari, dove ha studiato e adesso lavora come medico. «La parola integrazione non piace, meglio interazione. Si deve fare tutto assieme, vivere assieme. L’immigrazione è nata con l’uomo, nè eserciti nè politica possono impedire un fenomeno che appartiene a tutti i popoli. E i Sardi lo sanno benissimo.
Deve essere trattato come un problema normale, non di pubblica sicurezza. C’è un razzismo anche istituzionalizzato, con ministri in prima fila».
LUCIANO ONNIS