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Sardegna

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Freitag, 20. April 2012 - COMUNICATO STAMPA

Capitolo quarto - Contro la denigrazione della provincia a mezzo stampa - La provincia con gli agricoltori e gli artigiani alla 64° Fiera Campionaria della Sardegna

La Provincia è dell’idea che è necessario un processo finalizzato a produrre ricchezza e lavoro partendo dalle potenzialità del territorio. E’ parte attiva dell’associazione Città del Bio per valorizzare il ruolo delle comunità locali nella costruzione di nuovi modelli economici e sociali, sostenibili e solidali

C’è chi vorrebbe una provincia senza dinamismo! Per fortuna si tratta di una minoranza. Con una campagna mediatica perniciosa, alcuni individui vorrebbero annacquare l’immagine della Provincia Verde. La provincia è in campo su fronti diversi e, seppure sotto una pesante crisi, la sua tabella di marcia viene mantenuta nonostante la camicia di forza imposta dall’assurda normativa del Patto di stabilità. Assurda perché sta ammazzando il lavoro del territorio. Molte delle iniziative dell’ultimo periodo sono a costo zero, come il corso di formazione degli elicicoltori che avrà inizio il 27 di aprile. E anche quando i tempi sono scanditi da altre istituzioni, al posto di perderci in critiche, andiamo avanti ugualmente. Stiamo organizzando la presenza alla 64° Fiera campionaria delle aziende del Medio Campidano in soli quattro giorni, perché l’ente che doveva decidere in merito ha dato riscontro ufficiale solo quattro giorni fa. Questa è la Sardegna delle indecisioni! La lentezza di chi agisce fuori dai tempi del mercato è contraria allo sviluppo. Di fronte ai ritardi insopportabili altri avrebbero abbandonato il campo mentre la provincia non si è persa d’animo: ha convocato subito l’assemblea delle aziende iscritte al Paniere e istantaneamente ha preso la decisione di assicurare la presenza alla Fiera internazionale della Sardegna. Contemporaneamente alcune aziende assicureranno anche la presenza al Mercato Rurale Le Tre Terre. Vorrebbero dire che le province sono inutili? Noi non lasceremo campo libero a questo pensiero negativo. La provincia è sempre presente alle iniziative internazionali, nazionali e territoriali dove ci sono spazi vuoti da coprire. In sede regionale in misura minore, perché il rapporto interistituzionale è quasi inesistente. Curiosamente, la Sardegna sembra rassegnata di fronte a questo declino. Basta pensare che, nonostante la crisi di prospettiva, non è stata organizzata una “sezione speciale” in sede regionale per favorire, con l’aiuto delle otto province sarde, la coltivazione totale del territorio isolano. Sarebbero bastate poche risorse finanziarie per riavviare il volano dello sviluppo in tempi rapidissimi. Sarebbe stato il primo investimento pubblico a ritorno immediato sull’economia sarda. La Provincia ha dimostrato che ciò si può fare. La stessa esperienza realizzata in sede regionale avrebbe avuto sicuramente carattere strategico. Lo scoramento va combattuto con l’esempio. Il coraggio del fare non deve mai venir meno. La Provincia più verde dell’isola è sempre dell’idea che è necessario un processo finalizzato a produrre ricchezza e lavoro partendo dalle potenzialità vere del territorio. La sicurezza futura, per stare in un mercato globale, va costruita anche con le risorse interne. Ecco perché siamo “obbligati” ad essere dinamici. In poco tempo abbiamo avviato e attuato progetti che vanno oltre la storia degli enti locali sardi. La provincia è parte attiva dell’Associazione Province Unesco Sud Italia. Per la prima volta in Sardegna l’Associazione terrà l’assemblea nell’isola, nel prossimo mese di maggio. Volevamo la Reggia di Barumini a fianco dei siti più importanti d’Italia e ci siamo riusciti. Per lo stesso motivo abbiamo aderito, e ne siamo diventati parte attiva, all’associazione Città del Bio. Con quest’idea siamo arrivati sino alla Città di Norimberga e abbiamo tenuto una relazione, a nome dell’associazione, nella sede del Consiglio comunale dove il sindaco ha invitato per l’occasione 44 sindaci del territorio. Il progetto segue le linee del programma di promozione dell’agricoltura biologica e dell’economia sostenibile, cui stanno collaborando da tempo alcune città tedesche come Norimberga e Monaco di Baviera e che ha già raccolto l’interesse di altre città europee. Città del Bio si propone come “rete” di saperi e di buone pratiche, come momento di reciproca conoscenza e collaborazione tra territori, per valorizzare il ruolo delle comunità locali nella costruzione di nuovi modelli economici e sociali, sostenibili e solidali e per queste ragioni che noi ci siamo.

IL PRESIDENTE
Fulvio Tocco