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Sardegna

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Vivere la campagna

Quaranta cervi migranti - Dall'oasi della Costa Verde fino alle riserve di Urzulei e Osini

cervo sardo (foto di Antonello Cocco)

Donnerstag, 17. Januar 2013 - L'UNIONE SARDA

Ottanta esemplari a Sa Portiscra e Taccu

La colonia ogliastrina dei cervi sardi raddoppia. Entro il 2017, ottanta esemplari di cervus elaphus corsicanus , dalla Costa Verde, saranno trasferiti in alcune zone del Gennargentu, nel Supramonte di Urzulei a Sa Portiscra (dove se ne trovano già venticinque) e nell'Oasi di protezione faunistica dei Tacchi di Ulassai, dove vivono una quarantina di esemplari. Altri quaranta cervi attraverseranno il mare, fino alla Corsica. Il trasferimento degli animali dall'affollatissima oasi della Costa verde sarà possibile grazie a un progetto dell'Unione europea finanziato con oltre due milioni di euro. L'obiettivo è la salvaguardia, lo studio e la gestione del cervo sardo nelle due isole.
I PARTNER Nel piano sono coinvolte le province Ogliastra e Medio Campidano, l'Ente foreste, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e il Parco naturale della Corsica. La settimana scorsa a Lanusei si è tenuto un incontro tra i partner. «Il progetto è di grande importanza ai fini dell'arricchimento della biodiversità - dice l'assessore Roberto Cabiddu - e avrà ripercussioni positive anche sul turismo, per il fascino che questo animale esercita sugli amanti della natura». D'accordo Dionigi Secci, funzionario dell'Ente foreste. «Si tratta di un passo importante per la definitiva uscita del cervo sardo dalle specie in via di estinzione. Si sta lavorando alle fasi preliminari per la costruzione di due aree di cattura in Costa Verde e alla predisposizione di recinti di stazionamento nei luoghi in cui saranno portati i cervi. Custoditi per venti mesi e poi liberi».
GLI OBIETTIVI Il progetto Life natura più è suddiviso in diverse azioni e durerà fino al 2017. Quattro anni per raggiungere diversi traguardi che vanno dalla valorizzazione degli habitat prediletti dalla specie, alla creazione di prati pascolo, di corridoi ecologici e di recinzioni. Inoltre, per favorire la diversificazione del patrimonio genetico saranno scambiati esemplari tra la Sardegna e la Corsica. Il cervus elaphus corsicanus , sino alla metà del XIX secolo, era presente in tutti i boschi dell'Isola. La presenza si ridusse drasticamente in seguito a incendi, disboscamenti, al bracconaggio e a un'eccessiva pressione venatoria. In Ogliastra, nel Gennargentu, gli ultimi cervi scomparvero negli anni Quaranta. Mentre nel Sarrabus, Sulcis, Montevecchio e nella zona di Arbus, negli anni '70 erano rimasti poco più di 200 esemplari.
Rosangela Erittu