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Sardegna

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Vivere la campagna

Spese e investimenti bloccati: “Il patto di stabilità rende vana ogni iniziativa”

Conferenza stampa

Donnerstag, 23. September 2010 - LA NUOVA SARDEGNA

Si allarga la protesta della Provincia e dei comuni campidanesi Avanzi di bilancio congelati, fermi i lavori sulle opere pubbliche
Raffica di accuse contro la Regione e contro il Governo

SANLURI. Il Patto di stabilità fa traballare la Provincia e i comuni, mettendoli all’angolo in fatto di erogazione di servizi e di realizzazione di opere pubbliche, molte delle quali indispensabili per le comunità locali. Di tutto questo hanno parlato ieri mattina a Sanluri in una conferenza stampa il presidente del Medio Campidano Fulvio Tocco, la giunta, i sindaci dei comuni della provincia con più di cinquemila abitanti - soggetti al rispetto del patto - e i sindacati territoriali.
Il presidente della Provincia era già uscito allo scoperto i giorni scorsi con una denuncia pubblica sulla impossibilità, da parte degli enti locali, di poter spendere le risorse giacenti nelle loro casse, bloccando di fatto investimenti che, oltre a garantire servizi e opere pubbliche, svolgerebbero una funzione anticrisi sotto l’aspetto occupazionale. Fulvio Tocco, giusto per citare le cose di casa sua, ha ribadito che «la Provincia ha un avanzo di 28 milioni di euro che non può utilizzare per strade e scuole» e che «allo stato attuale può arrivare a spendere fino a tutto il 31 dicembre poco meno di 400 mila euro». Altro che patto di stabilità quindi: «Queste sono norme anticittadino che rappresentano per le autonomie locali una vera e propria camicia di forza».
Un pianto corale, quello dei sindaci, seppur con qualche diversa opinione, a seconda della collocazione politica, su chi deve essere considerato responsabile del blocco della spendita per gli enti locali. Dal coro si è staccato il sindaco di Arbus Franco Atzori, che ha assolto il governo nazionale per accusare invece l’Unione Europea.
Qualche rimprovero anche alla Regione, che potrebbe cedere liquidità a province e comuni che vantano crediti, e che invece sta a guardare: «La Regione Toscana - ha affermato Tocco - ha stanziato 60 milioni per garantire la liquidità agli enti locali. Uguale strada, se solo volesse, potrebbe percorrere la Regione Sardegna». Dello stesso avviso il sindaco di Villacidro, Ignazio Fanni.
Il sindaco di Samassi Luca Becciu ha sostenuto che «il governo scarica tutto su di noi, facendo pagare gli ultimi anelli della catena: cittadini e indotto» e ha lanciato la proposta di «una mobilitazione forte e decisa da parte delle amministrazioni locali e delle popolazioni».
Un’autentica fregatura, secondo il sindaco di Serramanna Alessandro Marongiu: «Il patto di stabilità era stato annunciato come un meccanismo di premialità per i comuni virtuosi ed invece si sta rilevando una punizione per chi ha i conti in regola». L’allarme sociale è stato ribadito dal sindaco di Guspini Rossella, che ha denunciato come «il mio comune è alla canna del gas e non si riesce neppure a spiegare ai cittadini il perchè». I sindaci di Arbus e di Serramanna hanno indicato la soluzione tampone cui sono costretti: «Stiamo mettendo in vendita pezzi del patrimonio comunale per fare cassa e dare risposte ai cittadini».
LUCIANO ONNIS