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Sardegna

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Vivere la campagna

Regole d'oro per creare lavoro

imprenditoria

Sonntag, 16. Dezember 2007 - UNIONE SARDA

Presentate in Municipio le agevolazioni riservate ai disoccupati aspiranti imprenditori
Disponibili 2,5 milioni per sei settori d'intervento
Importantissima l'ora d'invio della domanda a Cagliari, all'indirizzo: Iniziative Sardegna di via Mameli, dalle 10 del 15 gennaio 2008 sino alle 24 del 15 febbraio 2008. La prima spedita sarà anche la prima inserita nella graduatoria.
Poche regole d'oro per incassare il Prestito d'onore e diventare piccoli imprenditori. Le istruzioni sono davvero importanti per evitare, a chi nel Medio Campidano vuol far nascere nuove ditte individuali, di perdere il treno di 2 milioni 470 mila euro del Por Sardegna 2000-2006. Il tema dell'incontro, organizzato ieri mattina dall'amministrazione comunale di Sardara nel centro di aggregazione sociale, è stato di quelli impegnativi.
LA BUROCRAZIA «Oggi», ha detto l'assessore al Bilancio Roberto Caddeo, «abbiamo inteso gettare un seme per il futuro economico e occupazionale del nostro territorio. Il resto spetta a voi». Voi sono i giovani arrivati dal circondario per imparare a districarsi nella burocrazia del Prestito d'onore. «Per sgombrare il campo da ogni dubbio», ha precisato Francesco Murru, esperto di agevolazioni per le imprese, «diciamo che si tratta di fondi destinati ai disoccupati che vogliono creare nuove attività lavorative. Fatta eccezione per le donne che possono accedere anche se lavorano. Per una ragione semplice: ovviare la scarsa partecipazione femminile nel mercato del lavoro. Gli uni e le altre devono essere residenti nell'isola da almeno due anni e devono aver maturato un reddito fino a 8 mila euro lordi. Eccezione fatta per i disabili: 10 mila euro».
LE DONNE Per il gentil sesso c'è un altro occhio di riguardo. Il prestito è articolato in due misure. La prima è la 3.10, che dispone di 1 milione e 740 mila euro, ed è destinata sia agli uomini che alle donne.
La seconda, invece, di 729 mila e 306 euro, è esclusivamente riservata alle donne. Naturalmente per tutti c'è un limite: ogni persona interessata potrà ottenere da un minimo di 25 mila euro ad un massimo di 50 mila. Metà a fondo perduto e metà con un tasso d'interesse del 30 per cento di quello di mercato.
I SETTORI I settori d'intervento sono sei. Vanno da iniziative di salvaguardia, recupero e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, al turismo, con particolare riferimento ai servizi, quali campeggi, alberghi diffusi e bead e breakfast, dal mondo artistico ed artigianale, a scuole materne, asili nido, ad energie rinnovabili.
«I dettagli», aggiunge Murru, «si possono avere rivolgendosi nei locali della Provincia di Sanluri, dove verranno attivati sportelli per l'assistenza tecnica ed informativa, ma anche al Centro di servizio per l'impiego di San Gavino».
L'unica nota dolente, almeno per il Campidano, provincia verde, è che le attività agricole sono escluse dall'incentivo. In compenso rientrano i prodotti di trasformazione e commercializzazione: pasta, pane, dolci, vini, olio. Importantissima l'ora d'invio della domanda a Cagliari, a Iniziative Sardegna di via Mameli: dalle 10 del 15 gennaio 2008 sino alle 24 del 15 febbraio 2008. La prima spedita sarà anche la prima in graduatoria. «La speranza», commenta Luisanna Berri, pedagogista, «è, comunque, che la mano d'aiuto sia concreta. Purtroppo viviamo in un territorio dove il mercato è debole. E lo è ancora di più per noi donne, per certi versi relegate ancora nel ruolo di casalinghe. Mai, però, arrendersi. Una carta vincente potrebbero essere i prodotti di nicchia».
Più ottimista Mauro Corona che ha deciso di costruire una struttura ricettiva. «Ci provo», ammette fiducioso, «rincorro questo sogno da tre anni. Le difficoltà sono tante. Si parla di agevolazione, ma poi ci si ritrova impigliati in una fitta maglia di burocrazia». Giuseppe Garau parla di «ritorno agli antichi mestieri. Si pensa ad aprire nuove attività commerciali e ci si dimentica che serve il muratore, l'elettricista, l'idraulico, l'imbianchino".
SANTINA RAVÌ

 

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