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Sardegna

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Vivere la campagna

Aziende salve sino a luglio

agricoltura

Freitag, 15. Februar 2008 - L'UNIONE SARDA

Sanluri. Per gli agricoltori un po' di tregua grazie alla Finanziaria

Fine di un incubo. Le aziende agricole isolane, vittime della famigerata legge regionale 4 del 1988, non dovranno più temere la vendita all'asta dei loro beni. Almeno sino al 31 luglio prossimo. Ormai è nero su bianco nell'articolo due della Finanziaria nazionale. La buona notizia arriva dall'incontro che si è tenuto ieri a Sanluri, nei locali della Provincia. Quasi un tavolo tecnico che ha visto sedersi attorno il presidente del Medio Campidano Fulvio Tocco, il presidente del Consiglio provinciale di Cagliari Roberto Pili, l'onorevole Amalia Schirru, Giorgio Piras e Franco Lecis della Cia, e poi consiglieri ed assessori. «La soluzione di uno dei tanti problemi degli agricoltori - ha detto Tocco - ora è nelle mani di una Commissione, composta da tre esperti. Uno designato dal ministero dell'Economia, l'altro dalle politiche Agricole e il terzo dalla Regione. Spetta a noi sollecitare interventi immediati ed urgenti. Diversamente il 1° agosto si riparte da zero. E questo non può, non deve succedere».
Tutti d'accordo. «Il problema dell'indebitamento del mondo agricolo - ha detto l'onorevole Schirru - è storico. Non nasce certo con la legge 44. E non interessa solo la Sardegna. Ecco perché è importante che oggi le Istituzioni, attraverso la Commissione, arrivino al presidente del Consiglio dei ministri. È necessario un provvedimento che metta fine ai debiti e permetta agli agricoltori di rientrare nel circuito produttivo». Una soluzione che ha ben sposato l'obiettivo dell'incontro. «Siamo qui - ha puntualizzato Gino Deias, presidente della Commissione agricoltura della provincia - per continuare il percorso che abbiamo intrapreso a Villacidro, in seguito alla sospensione dello sfratto. La campagna deve rivivere. E non può certo farlo con bandi Por che finanziano progetti col 40 per cento a fondo perduto che poi, tolte le spese, si riduce al 20. L'imprenditoria agricola va vista nell'ottica della multifunzionalità. Non c'è alternativa».
Problemi che mai sono sfuggiti all'attenzione della Cia, Coldiretti e Confagricoltura. «Il provvedimento del Tribunale di Cagliari - ha detto Giorgio Piras, presidente regionale Cia - che ha bloccato lo sfratto trova il nostro accoglimento. Vuol dire riaffermare il potere di controllo del giudice sul prezzo dell'aggiudicazione. Vuol dire evitare l'indiscriminato ribasso dei beni pignorati agli agricoltori. Quando abbiamo promosso il ricorso contro l'assegnazione di quell'immobile, questo era uno degli obiettivi».
SANTINA RAVÌ