Logo of the Province of Middle Campidano

Sardegna

Salta la barra di navigazione e vai ai contenuti

Vivere la campagna

San Gavino - Ora c’è la data, la Fonderia aprirà i cancelli il 15 febbraio

Fonderia di San Gavino Monreale

Mittwoch, 9. Januar 2013 - LA NUOVA SARDEGNA

SAN GAVINO Adesso ci sono anche i tempi e la data per la riapertura dei cancelli della Fonderia del piombo: il prossimo 15 febbraio, se non ci saranno imprevisti tecnici, i lavoratori potranno varcare nuovamente i cancelli dello storico stabilimento di fusione, sprangati dal 1° maggio 2009 dopo un’attività che andava avanti dal 1932. La “Portovesme srl”, a cui fa capo la fonderia di proprietà della multinazionale svizzera Glencore, ha confermato ufficialmente con il suo amministratore delegato (ma la notizia era già trapelata qualche settimana prima, seppure senza una data precisa) la riapertura degli impianti di San Gavino, direttamente collegati allo stabilimento primario di Portovesme. Lo stabilimento sulcitano, tecnologicamente rinnovato e adeguato alle nuove forme energetiche di lavorazione, riavvierà invece l’attività il 5 febbraio con la linea del kivcet. Il piombo prodotto prenderà poi la strada di Gavino per la fusione e l’estrazione di metalli preziosi come oro e argento. Sono 75 i dipendenti che torneranno al lavoro nella fonderia, ai quali si aggiungeranno un’altra cinquantina di operatori delle im-prese d’appalto esterne. Una boccata d’ossigeno non indifferente per l’economia della cittadina campidanese e del territorio, che vede rinascere una delle poche espressioni della “grande industria” rimaste nella zona, ridotte ormai alla sola Keller, i cui orizzonti sono ancora tutti da definire. La fonderia, fino a inizi anni Sessanta una delle principali in attività in Europa e considerata un fiore all’occhiello dell’industria italiana dal regime fasci- sta, aveva sofferto la chiusura delle miniere di Ingurtosu e Montevecchio. Poi l’acquisizione da parte della Glencore dopo altri innumerevoli passaggi di proprietà intermedi, finchè i noti problemi di costi energetici per lo stabilimento primario di Portovesme non provocarono la fermata della fonderia. Adesso si riparte.(l.on)