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Sardegna

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Vivere la campagna

Il bilinguismo

Che cosa é

La Lingua Sarda è una lingua neolatina o romanza e ciò significa, dunque, che il Sardo deriva dal Latino. Il Latino in Sardegna è giunto tramite i soldati romani giunti nell’Isola nel 238 a.C..
Da Sigismondo Arquer (1530 - 1571) a Max Leopold Wagner (1880 - 1962), attraverso Friedrich Diez (1794 - 1876), il sardo è conosciuto come lingua bi-polare in quanto due sono le macrovarianti descritte: il sardo campidanese nel Sud Sardegna (da Cagliari fino ad Oristano) e il sardo logudorese-nuorese nella Sardegna centrale (Barbagia) e settentrionale (Logudoro, Meilogu e isole linguistiche di Luras e Olbia).
Da una ricerca socio-linguistica della R.A.S. (Regione Autonoma della Sardegna) del 2007 è emerso che il Sardo è parlato e capito da almeno il 68% dei sardi (un milione e duecentomila). A questi andrebbero aggiunti i sardi emigrati sul Continente pari ad un numero di cinquecentomila.

Le varietà.

Il sardo è figlio del latino e possiede due macrovarietà: il campidanese e il logudorese-nuorese. Fu proprio con l’arrivo dei soldati romani nel 238 A.C. in Sardegna, che il latino venne diffuso nell’isola. Per primo nel campidano che, per il fatto di non avere monti alti che fermassero la diffusione delle lingue, aveva ricevuto il latino con facilità, mentre in Barbagia l’ingresso fu molto più difficoltoso. E questo per il motivo che i soldati romani avevano impiegato diverso tempo per riuscire a sconfiggere i sardi degli alti monti della Sardegna centrale. Alla fine il campidanese, essendo più vicino al mare, aveva carpito dalle lingue di tutti i popoli dominatori della Sardegna (Romani, bizantini, pisani, catalani-spagnoli; piemontesi, italiani) dunque è risultato una varietà più “dinamica” e mutevole mentre il logudorese, cinto e difeso dai monti, si è dimostrato più “conservativo” e chiuso alle novità.

La minoranza nella minoranza.

Le varietà del sardo sono due: il campidanese e il logudorese-nuorese. Ma in Sardegna si parlano altri dialetti che non sono sardi. Cioè: ad Alghero il catalano (dialetto che è scaturito dalla lingua dei catalano-aragonesi quando erano i dominatori della Sardegna), in Gallura il gallurese, a Sassari il sassarese ed entrambi sono dialetti tosco-corsi, mentre nell’isola di Carloforte e nella città di Calasetta il dialetto genovese.