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Sardegna

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Vivere la campagna

Piano di valorizzazione del cervo sardo

esemplari di cervo sardo - (foto: Antonello Cocco)

Il Piano di valorizzazione del cervo sardo rientra nell’ambito dei Piani di valorizzazione predisposti dalla Provincia del Medio Campidano a tutela delle numerose biodiversità presenti nel territorio. Le biodiversità, con il loro patrimonio genetico inestimabile, sono un patrimonio universale che va assolutamente conservato, proteggerle è diventata una priorità della Provincia.
Il Cervo Sardo è endemico della Sardegna e presenta alcune caratteristiche distintive rispetto al Cervo Nobile, presente nelle zone continentali, in particolare per il suo colore più scuro, e per le sue dimensioni più ridotte. Vive indisturbato nella fitta macchia mediterranea, anche se il suo areale è ormai ristretto: è particolarmente presente oltre che nelle montagne del Linas, dalla montagna al mare lungo le coste arburesi. La sua alimentazione è a base di foglie e piante erbacee. Le femmine di cervo sardo vivono prevalentemente in gruppi con i piccoli e i giovani, mentre il maschio, riconoscibile per le grandi corna con ramificazioni o palchi e per le sue maggiori dimensioni, vive solitario. Nella stagione degli amori, da agosto a ottobre, i maschi adulti si riuniscono in branchi: in tal periodo effettuano spettacolari combattimenti e lanciano i loro bramiti amorosi. A fine maggio nascono i cuccioli. Il censimento al cervo sardo nell’Oasi di Protezione Faunistica Costa Verde, attuato dall’Assessorato all’Ambiente della Provincia del Medio Campidano attraverso il Servizio di tutela fauna selvatica, costituisce un importante evento che ha consentito di rilevare come negli ultimi anni la popolazione del cervus elaphus corsicanus del territorio del Medio Campidano sia in costante aumento. Lo studio costante di questo ungulato che sino a qualche decennio fa era in via d’estinzione è fondamentale per l’analisi delle dinamiche di spostamento e quindi di ampliamento del loro areale, sullo stato di salute e sulle possibilità di reintroduzione in altre aree della Sardegna dove in passato era presente. Nel territorio del Medio Campidano l’esistenza del cervo è seguita con molta attenzione da parte della popolazione in termini positivi, quale icona del territorio che attrae molti naturalisti italiani e stranieri, ma anche in termini negativi giacché questi ungulati procurano danni alle colture ed ai pascoli con relativi danni economici alle imprese di agricoltori e allevatori, che operano soprattutto nei territori di Arbus, Guspini e Gonnosfanadiga. Essi costituiscono per ogni naturalista un richiamo importante e danno lustro al Medio Campidano che ha saputo gestire la loro tutela egregiamente tanto da ipotizzare che la specie attualmente non è più a rischio di estinzione.
Dal 2008 tramite un accordo con una serie di strutture recettive agrituristiche e di campeggio, la partecipazione al censimento è stata aperta anche agli ospiti delle strutture interessati alle attività naturalistiche. Già dai primi giorni una quindicina di turisti provenienti dalla penisola hanno partecipato al censimento che si è svolto nel settembre 2008 con grande entusiasmo avendo l’occasione di vedere dal vivo dei meravigliosi esemplari. Questa iniziativa oltre alle escursioni ed al safari fotografico saranno elementi basilari del Piano di valorizzazione del Cervo Sardo allo studio dell’Amministrazione provinciale. Tra gli scopi vi è quello di allungare la stagione turistica ed incrementare le presenze in autunno nelle strutture recettive dell’area a vantaggio dei sempre più numerosi ecoturisti che scelgono il territorio per le qualità delle dell’ambiente. Questi volontari potranno pertanto vivere oltre all’esperienza del censimento, la partecipazione a stage che quotidianamente si terranno allo scopo di programmare e analizzare sia i luoghi di avvistamento arricchendosi di un’esperienza unica e non facilmente ripetibile.

 

 

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