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Sardegna

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Vivere la campagna

Sanluri, Castello giudicale

Cortile del castello di Sanluri

Costruito nel periodo giudicale, tra il XIII ed il XIV secolo, il castello è l’unico nel suo genere ancora abitabile. L’edificio è altresì famoso poiché fu teatro di importanti avvenimenti storici durante tutto il periodo giudicale, vista la posizione di confine tra il giudicato di Cagliari e quello di Arborea. Dopo la caduta del giudicato di Arborea, la fortezza si trasformò in un borgo ed il castello divenne sede feudale del visconte di Sanluri. L’edificio subì un periodo di abbandono a partire dal 1839 quando il Re Carlo Alberto decise di sopprimere il feudo; ci fu una ripresa a partire dal 1927 grazie al generale conte Villasanta che fece restaurare l’edificio. Oggi accoglie al suo interno, oltre agli arredi d’epoca, un museo Risorgimentale ed una collezione di ceroplastiche realizzate tra il ‘500 e l’800. Da diversi anni è possibile visitare anche le stanze e le torri del castello.

Il castello di Sanluri, unico sopravvissuto degli 88 costruiti in Sardegna, tra il periodo giudicale e mediovale, forse ancora oggi conserva in parte la stessa struttura originale. Ha una forma quadrata con lati lunghi 27 metri, alti 10, e spessi metri 1.80. I lavori iniziarono il 15 agosto 1365, e furono affidati a 20 castellani (operai specializzati) arrivati dalla Catalogna mentre la manodopera era locale. Nel settembre del 1365 il governatore in persona, si recò a Sanluri, per sorvegliare e sollecitare i lavori della costruzione del "Burgum", in quanto, da un momento all'altro si aspettava l'attacco di Mariano d'Arborea. Con la soppressione del sistema feudale (1836 - 1843) da parte del re Carlo Alberto ebbe inizio per il castello un periodo di crescente abbandono. Il castello di Sanluri divenne carcere, fu curia del paese e caserma, fino a quando il generale Nino Villasanta, pluridecorato al valore, nuovo proprietario del castello, ne volle fare, su richiesta del Duca d'Aosta, la sede del museo Risorgimentale inaugurato nel 1927. Il trasferimento dei cimeli avvenne solo dopo i necessari restauri del Castello durati oltre tre anni. Ai cimeli della Grande Guerra del 1915-18, hanno fatto seguito altri, relativi alle precedenti guerre d'Indipendenza. I cimeli più importanti sono: La Bandiera italiana della Vittoria, che venne issata sulla torre di S. Giusto a Trieste il 3 novembre 1918, il Bollettino della Vittoria sottoscritto da Gen. Armando Diaz e l'Uniforme di guerra e il tavolo da lavoro del Duca d'Aosta.

Sa porta de su Casteddu
L'11 luglio 1355 ebbe luogo a Sanluri, fra i Sovrani Pietro IV il Cerimonioso, re dell'Aragona, e Mariano IV, Giudice d'Arborea, la firma di un trattato di Pace a seguito del quale, il sovrano Aragonese pensò di costruire una fortezza intorno al castello, nella quale trasferire fanti e cavalieri dalle residenze di Cagliari e Iglesias. I lavori iniziarono nel 1364 e non erano ancora terminati quando, nell'ottobre 1365, Mariano IV la assediò conquistandola nel gennaio 1366. La fortezza aveva la forma di un poligono di 10 lati, una superficie interna di 16 ettari e comprendeva una muraglia del perimetro di 1550 metri, alta 4.50 metri e larga fra 1.20 e 1.60 metri. Era, inoltre, sormontata da 15 torri di cui 4 sulle porte. La porta d'ingresso a Sardara, la più vicina al castello, aveva un altezza di 12 metri e veniva chiusa da un portone a due ante ed una saracinesca alta 4.70 metri. Come le altre porte, era stata costruita arretrata rispetto alla strada di circonvallazione per consentire una migliore difesa laterale.