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Sardegna

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Vivere la campagna

DOVE Sardegna vergine - Medio Campidano

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Anno 2010 -

 

Sardegna sconosciuta: cavalli e cultura – Vivere in un quadro

L’altopiano più spettacolare dell’isola. È la Giara, dove i celebri cavallini vivono allo stato brado tra distese di orchidee selvatiche. E le colline della Marmilla. Ma non c’è solo natura. Anche preziosi dipinti del ‘500. Fattorie del ‘700 dove dormire. E agriturismo votati al bio: dove mangiare con 20 euro.

Occhi neri a mandorla, gambe corte, pelo folto, nero o bruno. Sono i cavallini della Giara. Gli unici liberi in Europa. Ne sono rimasti solo 550 e rappresentano una delle più grandi attrazioni del Medio Campidano, dopo le spiagge della Costa Verde e il complesso nuragico di Barumini.
Forse di origine araba, forse importati dai Fenici, i quaddeddus, o cavallini, non si possono toccare e raramente si vedono da vicino. Vivono a 600 metri d’altitudine su un blocco di basalto formatosi 2,5 milioni di anni fa in seguito a un’eruzione vulcanica, un altopiano che si distende su 45 chilometri quadrati e dove lo sguardo si perde all’orizzonte, nell’infinito. È un’oasi faunistica protetta, dove pascolano liberi anche 300 bovini (cosa altrettanto rara in Europa). Nelle caratteristiche pinnette (capanne) trovavano rifugio i pastori, anche per 6-7 mesi, scendendo a
valle ogni 20 giorni. La Giara comprende quattro comuni: Gesturi, Tuili, Setzu e Genuri, oltre
a Genoni (quest’ultimo fuori dalla provincia del Medio Campidano).
Caldo secco, distese di grano o erba dorata che ondeggia laggiù dove si allungano le colline della
Marmilla. Ma la Giara è verde, con tutte le gradazioni che un pittore possa immaginare, e in primavera anche bianca, gialla, rossa, viola di narcisi, orchidee spontanee, asfodeli, euforbie. E dei
ranuncoli acquatici che fioriscono nei paulis, sorta di laghi poco profondi, che costituiscono riserve d’acqua e cibo importantissime per gli animali. Tra gli endemismi più interessanti ci sono l’erba Morisia monantha e il Lepidurus, minuscolo crostaceo con coda biforcuta, rimasto identico a 200 milioni di anni fa. Una macchia bassa molto folta è sovrastata dalle tre querce principali della sardegna (sughera, leccio e roverella), in un silenzio senza tempo che invita alla sosta e alla contemplazione. Se si escludono i periodi di massimo afflusso (Pasqua e i weekend del 25 aprile o del 1° maggio), i turisti sono così pochi e rispettosi da permettere una visita riservata.
Guide molto preparate come Roberto Sanna, della società Jara di Tuili (cell.348.29.24.983, www.parcodellagiara.it), organizzano visite sia per bambini sia per amanti del trekking. Oppure
si può chiedere a Gianni Orrù di condurre un tour a cavallo (solo femmine molto docili, di altezza
normale), partendo da Gesturi (cell. 348.77.26.154, 340.26.90.246). Per dormire ci si può fermare a Tuili, villaggio abitato fin dai tempi prenuragici, con 1156 abitanti e molte case in pietra. Qui una dimora settecentesca a corte è stata trasformata nel Borgo dell’Arcangelo, maison d’hôtes rustico-chic con cinque stanze ricavate dalle stalle. Tuili vive un momento di successo grazie alla recente apertura del Planetario, uno dei più interessanti d’Italia, che si affianca al Parco Sardegna in Miniatura (www.sardegnainminiatura.it). Per gli appassionati d’arte, da non mancare il Retablo del Maestro di Castelsardo, capolavoro della pittura rinascimentale in Sardegna, mentre nella vicina Villamar si può ammirare lo straordinario Retablo cinquecentesco di Pietro Cavaro e a Furtei la Crocifissione di Antioco Mainas. Non lontano, ecco invece Turri, uno dei paesi dello zafferano, secondo in Italia per la produzione solo a San Gavino Monreale. Vi si trova un vasto parco di ulivi secolari, monumenti naturali che si trovano numerosi anche a Ussaramanna e Genuri. Alberi con circonferenze di 3-5 metri, 200 giganti che ogni proprietario segnala con le iniziali sul tronco. La grande tradizione campestre di Turri, che rivive con la Festa della Mietitura e Trebbiatura a giugno, si può toccare con mano soggiornando all’agriturismo Su Massaiu, dove organizzano laboratori sulla macinazione (a pietra), la vagliatura e la panificazione. Fattoria didattica, country house, tavola da gourmand e premio all’ospitalità, Su Massaiu è gestito da Fernando Atzeni, ex sindaco e convinto sostenitore del rispetto per la terra e delle coltivazioni bio (sua fu l’idea di fare di Turri un’oasi del biologico). Ai fornelli la moglie prepara ogni tipo di pasta, pane e dolci. La sua specialità? Fregola con salsiccia e su pani ’e saba, il dolce al mosto di vino. Straordinari anche i ravioli di ricotta e bietole, i piatti a base di verdure e legumi che l’azienda agricola produce (e vende). Da prenotare il soggiorno nelle belle camere attorno al prato con ulivi e piscina, spesso occupate. La sua posizione è strategica per raggiungere la Giara di Siddi, più bassa di 200 metri rispetto a quella di Gesturi, Tuili, Setzu e in gran parte deforestata.
Interessante la visita alla Tomba dei Giganti Sa Domu e S’Orcu. A un chilometro e mezzo, seguendo le indicazioni, si raggiunge il Centro di Ristoro Sa Corona Arrubia, nel comune di Collinas, moderno, ma con un enorme camino dove si cuociono carni squisite, grigliate di verdure, salsicce. Dalle grandi finestre si ammira il panorama del costone – o corona di rocce – che ha dato il nome al consorzio più riuscito della Sardegna: 20 comuni si sono associati e hanno visto lievitare il turismo negli ultimi otto anni. Dopo pranzo si può prendere la seggiovia e in 15 minuti si scende al Museo di Sa Corona Arrubia (orari: 9-13, 15-19; sab. e dom. 9-19; tel. 070.93.93.87). Le mostre sui dinosauri (130.000 visitatori), gli Egizi, i precolombiani e i mammuth (50.000) l’hanno reso famoso. Quest’anno da marzo a giugno è prevista un’esposizione su Che Guevara che forse non farà impazzire i ragazzini quanto la mostra permanente di fauna e flora locale con ricostruzioni di habitat e diorami.
Per dormire da queste parti c’è l’Hotel Villaggio Luna Sorgente a Lunamatrona: 30 camere in casette dai colori pastello, un bel giardino e una palestra di 300 metri quadri aperta tutto l’anno. In programma la piscina. Per ora si può farne a meno: il mare di Torre dei Corsari dista solo mezz’ora.
Inviati da Dove, Susanna Lavazza e il fotografo Ettore Cavalli

INDIRIZZI

DOVE DORMIRE
Il Borgo dell’Arcangelo
Dimora settecentesca countrychic, si dorme in 5 camere ricavate dalle stalle con mobili fine Ottocento. Cene su prenotazione.
Indirizzo: via Amsicora 10-12, Tuili, tel. 070.93.64.374.
Prezzi: doppia b&b da 74 €. C/credito: no.
Hotel Villaggio Luna Sorgente
Ideale per famiglie, con balli anche per bambini e stage di capoeira, punta molto sul fitness grazie alla palestra di 300 mq attrezzata e alla piazzetta dove si organizzano serate musicali.
Anche ristorante e pizzeria da 200 posti.
Indirizzo: località Mitza Sa Rocca, Lunamatrona, tel. 070.93.41.022, cell. 328.10.64.215www.
lunasorgente.com.
Prezzi: doppia b&b da 70 €, settimana da 180 €, appartamenti 20% in meno. C/credito: tutte.

DOVE MANGIARE
Agriturismo Su Massaiu
Produzione propria di ortaggi, frutta e legumi bio, pasta, pane e dolci fatti in casa, 100 coperti e 8 camere (2 per handicappati) che si affacciano sul giardino con piscina.
Indirizzo: località Coarvigu, Turri, tel. 0783.95.339, cell. 347.70.23.136.
Orari: su prenotazione.
Prezzi: da 20 €, bambini fino a 5 anni gratis, da 5 a 10 anni metà prezzo. C/credito: tutte.
Punto di Ristoro Sa Corona Arrubia
Ristorante panoramico da 120 posti sulla Giara di Siddi con annessa seggiovia che porta al Museo di Sa Corona Arrubia.
Indirizzo: località Sa Corona Arrubia, Collinas, tel. 070.93.41.009, cell. 333.29.92.154,
www.sacoronaspa.it
Orari: variano secondo le stagioni, meglio telefonare. Prezzi: menu da 15 €. C/credito: tutte.