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Sardegna

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Vivere la campagna

Protezione civile

Rivista della Protezione Civile
n° 03/2009 - Edizioni Nazionali s.r.l.

 

Per oltre 13 giorni la Colonna mobile provinciale – composta dai funzionari della Provincia e dagli operatori della Protezione civile delle associazioni di volontariato Avpc Arbus, Avsav Villacidro, Legambiente Guspini, Livas Gonnosfanadia, Prociv Pabillonis, Prociv Arci Serrenti e Prociv Arci Villanovafranca - ha garantito, di comune accordo con il Servizio regionale di Protezione civile, il supporto al Centro Operativo Comunale istituito d'urgenza dalSindaco di Capoterra, Giorgio 1vlarongiu,per garantire il primo soccorso alla popolazione e la messa in sicurezza dei luoghi.
Nessuno poteva immaginare che al rientro da questa già provante esperienza ben due distinte e devastanti alluvioni potessero nuovamente interessare l'isola e, questa volta, colpire duramente il territorio della nuova Provincia del Medio Campidano.
Già alle prime ore del 4 novembre le abbondanti piogge, precedute da un puntuale avviso di allerta per avverse condizioni meteo diramato dal Servizio regionale di Protezione civile, cominciavano a far registrare allagamenti nei Comuni di Gesturi e Barumini. La situazione è peggiorata rapidamente e, intorno alle 8.00, il principale fiume della Marmilla, il Flumini Mannu, cominciava a esondare in più punti minacciando direttamente i comuni di Las Plassas, Furtei e Villamar. Per di più anche gli affluenti, ormai carichi di pioggia, avevano cominciato a esondare allagando i centri urbani dei comuni di Serrenti e Segariu. Proprio in quest'ultimo paese si poteva registrare da subito la situazione più grave con tutto il centro urbano invaso da fango e detriti. Così le squadre operative, rientrate da solo un giorno dalla missione a Capoterra, sono dovute tornare subito all'opera.
La Colonna mobile provinciale, sempre in coordinamento con la Sala operativa regionale del Servizio di Protezione civile, ha dovuto dispiegarsi in più paesi garantendo ai primi cittadini il supporto necessario per far fronte alle varie emergenze. In primo luogo sono stati attivati I Centri Operativi Comunali per supportare i sindaci nel soccorso immediato alla popolazione colpita dall'evento. Poi si è proceduto a ripristinare la viabilità di accesso ai centri urbani e alla rimozione dei detriti e del fango dalle strade urbane, dalle abitazioni e dalle attività produttive.
Ci sono voluti ben 15 giorni di duro lavoro per mitigare i danni provocati dall'alluvione e riportare i centri colpiti a una prima precaria normalità. Purtroppo, però, la situazione era destinata a peggiorare. Infatti, già dalle prime ore del pomeriggio del 27 novembre il tempo si presentava instabile con piogge a tratti intense e isolati temporali e intorno alle 19.00, a partire dal versante occidentale, si sviluppava una nuvolosità più consistente con violenti temporali e frequente attività elettrica. Il temporale ha imperversato sull'intera area per oltre 5 ore scaricando a terra ingenti masse d'acqua e sprigionando forti correnti ascensionali che hanno generato improvvisi e impetuosi venti. Questa volta i centri urbani colpiti sono stati ben 13: San Gavino Monreale, Sanluri, Furtei, Segariu, Serrenti, Villamar, Las Plassas, Barumini, Villanovafranca, Tuili, Turri, Setzu e Lunamatrona.
Lo spettacolo che le squadre intervenute si sono trovate davanti era quello delle precedenti alluvioni: strade invase dall'acqua, dai detriti e dal fango, autovetture spostate e scaraventate l'una sull'altra come fuscelli dalla violenta forza dell'acqua, abitazioni, edifici pubblici, scuole, attività produttive e commerciali allagate e riempite di detriti; porte, finestre, cancelli divelti con arredi, documenti e suppellettili sparsi ovunque.
Così per la terza volta in poco più di 40 giorni, la Colonna mobile provinciale con i propri funzionari e gli instancabili volontari delle Associazioni Avpc Arbus, Avsav Villacidro, Euro 2001 San Gavino, Legambiente Guspini, Livas Gonnosfanadiga, Prociv Pabillonis, Prociv Arci Serrenti, Prociv Arci Villanovafranca e Volsoc Guspini, ha dovuto riattivare i motori mettendosi nuovamente a disposizione dei sindaci dei comuni colpiti. Questa volta però oltre alle ferite al territorio si è dovuta affrontare la disperazione dei cittadini e delle famiglie dei Comuni di Barumini, Serrenti, Segariu, Furtei e Las Plassas che per la seconda volta in meno di 20 giorni si sono trovati dentro casa l'acqua e il fango. Già dai primi momenti la situazione generale è apparsa grave e proprio per garantire al meglio il supporto ai comuni coinvolti, il presidente della Provincia Fulvio di comune accordo con i sindaci e con il Servizio regionale di Protezione civile, ha istituito d'urgenza con proprio decreto il Centro Operativo Misto (Com) presso i locali della Sala operativa e Sala Radio del Centro provinciale di Protezione civile.
Anche per l'ultimo evento ci sono voluti 15 giorni di attività continua per poter riportare la situazione alla normalità e consentire alla popolazione di riprendere,proprio nella settimana precedente al Natale, una vita normale che resterà però per sempre segnata da questi duri momenti. A conclusione della fase di emergenza è doveroso ricordare l'impegno di tutte le forze intervenute e in modo particolare, dei volontari che con abnegazione, professionalità e grande umanità non hanno mai voluto far mancare il loro insostituibile impegno sacrificando spesso interessi e affetti personali.