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Sardegna

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Vivere la campagna

Quaderni natura “Piccola Guida alla Flora e alla Fauna”

copertina
dicembre 2008 -

 

Appunti sul Medio Campidano

“Sono fortunati coloro che hanno imparato a vedere, fra le cose selvagge della natura, qualcosa da amare, qualcosa di cui meravigliarsi…”(Hugh B. Cott, 1940)

La crescente consapevolezza dell’importanza della conservazione della natura ha generato nuove curiosità, in particolar modo in età scolare. Dall’esigenza di fornire nuovi strumenti e informazioni aggiornate e accessibili nasce il progetto “Appunti sul territorio”. Infatti, le azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale sono finalità primarie nelle strategie, a differenti scale, di conservazione della natura.
Il progetto “Appunti sul territorio” della Provincia del Medio Campidano si prefigge di contribuire alla conoscenza degli habitat più importanti utilizzando le specie carismatiche per far comprendere l’importanza della conservazione della Biodiversità.

L’Assessore all’Ambiente
della Provincia del Medio Campidano

Giuseppe De Fanti

Questa pubblicazione rientra quale supporto didattico all’interno dei programmi di Educazione Ambientale del Nodo Provinciale IN.F.E.A. del Medio Campidano.

 

La tutela della biodiversità
La Conferenza Internazionale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, nel 1992, definì la biodiversità come la variabilità fra tutti gli organismi viventi, inclusi quelli del sottosuolo e dell’aria, gli ecosistemi acquatici, terrestri e marini e i complessi ecologici dei quali essi sono parte: essa comprende la diversità all'interno di specie, tra specie ed ecosistemi. Questa definizione è stata adottata dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica. L’Italia ha recepito sia la Convenzione di Rio de Janeiro del 1992, sia la Direttiva “Habitat” della Commissione Europea del 1994 con i relativi allegati riguardanti gli habitat e gli uccelli. Il valore della biodiversità di un determinato territorio dipende dalla varietà di ambienti che esso contiene e dal livello di conservazione degli equilibri naturali all’interno di essi. Tra i compiti delle Amministrazioni Provinciali rientrano molte competenze a tutela della biodiversità. In particolare le Province sono competenti per l’individuazione e la tutela di aree di particolare interesse naturalistico e per il controllo e la vigilanza della aree protette che non siano gestite da enti autonomi. Inoltre, le Province hanno competenze di programmazione faunistico ambientale in relazione alle attività venatorie, all’allevamento, alla cattura e inanellamento, all’istituzione di centri di riproduzione e recupero di specie selvatiche.


Uccelli d’acqua

Folaga
La folaga (Fulica atra) appartiene alla famiglia dei rallidi ed è facilmente distinguibile per il piumaggio grigio antracite, il becco bianco e la placca frontale bianca. Vive sempre legata all’acqua dolce o salmastra. Nello Stagno di S.Giovanni in inverno se ne possono osservano diverse centinaia di esemplari.

Svasso maggiore
Lo svasso maggiore (Podiceps cristatus) appartiene alla famiglia dei podicipediformi, uccelli caratterizzati dal collo lungo e dalle zampe lobate collocate alla estremità posteriore del corpo. E' il più grande degli svassi ed è presente, oltre che come migratore svernante, anche con una importante popolazione nidificante.

Mestolone

Il mestolone (Anas clypeata) appartiene alla famiglia degli anatidi. Deve il nome al becco molto evidente a forma di pala. Il maschio ha il collo e la testa coloro verde cupo, i fianchi castani e il petto chiaro. La femmina è uniformemente grigia. E' un migratore regolare e trascorre l'inverno negli stagni d’acqua dolce o poco salmastra.

Airone guardabuoi
Il guardabuoi (Bubulcus ibis) è un piccolo airone dal beccovgiallo e zampe verdestre, che durante la riproduzione virano al rosso tenue. In Sardegna è nidificante e la sua popolazione è in continua espansione. Il nome deriva dall'abitudine di abbinarsi al bestiame al pascolo per catturare gli insetti che gravitano intorno.

Airone cenerino
È un airone (Ardea cinerea) di grandi dimensioni con parti superiori grigio cenere e inferiori biancastre. Becco lungo, appuntito e giallastro. E' presente tutto l'anno. In molte parti della Sardegna lo chiamavano perde zorronadas, perdi tempo, per la sua abitudine di osservare immobile i movimenti delle prede (pesci, anfibi, rettili, piccoli mammiferi).

Fenicottero
È un trampoliere (Phoenicopterus ruber) di grandi dimensioni, piumaggio chiaro con marcate sfumature rosa e rosse, con la punta delle ali nere. Da sempre migratore svernante, in Sardegna nidifica dal 1993. Preferisce gli stagni e le lagune ad alta salinità. In volo mette in risalto i forti contrasti cromatici e la silhouette slanciata.


Piante delle zone umide

Ranuncolo d’acqua
Il ranuncolo (Ranunculus aquatilis) è una pianta perenne molto comune nei ruscelli e nelle depressioni allagate, anche stagionali. Fiorisce a maggio- giugno formando distese di piccoli fiori bianchi. Sono particolarmente spettacolari le fioriture nei pauli della Giara, che vengono completamente ricoperti di fiori bianchi.

Tamerice
La tamerice (Tamarix gallica) è un arbusto, anche a portamento arboreo, con tronco bruno-rossastro e rami sottili. Foglie squamiformi e verdastre. Fiori piccoli e raccolti,bianchi o rosa pallido. Fiorisce da aprile a giugno. Molto comune nelle zone umide, anche vicino al mare.

Salicornia
La salicornia (Arthrocnemum glaucum) è un arbusto tipico delle zone umide salmastre. Rami molto articolati, con articoli cilindrici e carnosi di colore rosa violaceo. Le foglie sono piccole e squamose. Fiori solo sui rami terminali a piccoli gruppi.

Tifa
La tifa (Typha angustifolia) è una pianta erbacea perenne a fusto eretto con foglie lineari, molto comune nelle zone umide, stagni e canali. I fiori sono riuniti in infiorescenze di forma cilindrica, molto scuri. Fiorisce a maggio-giugno. I semi piumosi vengono dispersi dal vento.

Cannuccia palustre
La cannuccia palustre (Phragmites australis) è molto comune e diffusa nelle zone umide, lungo i corsi d'acqua e le canalizzazioni. E' una pianta rizomatosa, perenne con fusti eretti alti anche oltre i 2 metri. Le foglie sono lanceolate, i fiori formano una pannocchia dense ricca di piccole spighe violacee. Fiorisce da giugno a ottobre.

Orchidea acquatica
L’orchidea acquatica (Orchis laxiflora è una pianta slanciata, anche 80 cm., con fiori vistosamente porpora-violacei molto distanziati tra loro. Fiorisce da aprile a giugno. La presenza di questa orchidea è sempre legata all'acqua (zone paludose, praterie allagate, depressioni spesso invase dall'acqua).


Uccelli della costa

Gabbiano reale
È il gabbiano (Larus cachinnans) più grosso tra quelli che nidificano nel Mediterraneo. Ha iride, zampe e becco gialli. E' onnivoro, preda uova e pulcini di altre specie,ma anche di piccoli mammiferi. La sua popolazione è cresciuta in maniera spropositata a causa dell'abbondanza di cibo che trova nelle discariche, che frequenta regolarmente.

Gabbiano comune
Il gabbiano comune (Larus ridibundus) è molto più piccolo rispetto al reale; nel periodo estivo ha un caratteristico cappuccio scuro, che schiarisce notevolmente durante l'inverno. Oltre alle zone umide, frequenta con assiduità i campi coltivati durante l'aratura per cibarsi dei lombrichi e degli insetti portati alla luce dall'aratro.

Marangone dal ciuffo
Il marangone (Phalacrocorax aristotelis) è sedentario e nidificante lungo le scogliere precipiti, ha il piumaggio
nero ed un caratteristico ciuffo più sviluppato nel periodo riproduttivo. Pesca a grandi profondità pesci di piccole e medie dimensioni. Dopo ogni battuta di pesca asciuga il piumaggio stendendo le ali al vento e al sole.

Cormorano
Il cormorano (Phalacrocorax carbo) in Sardegna nidifica solo in piccole e isolate colonie. Ha il piumaggio scuro lucente, con evidenti macchie chiare nel periodo nuziale. Pesca nelle acque basse degli stagni costieri. Sverna con contingenti molto numerosi, che possono arrecare problemi nelle lagune adibite a peschiera.

Piccione selvatico
Il piccione selvatico (Columba livia) è il colombo più comune lungo le falesie e le scogliere. Un evidente groppone bianco lo differenzia dalla più rara colombella. Nidifica nelle fessure e negli anfratti ed è molto prolifico (anche tre deposizioni all'anno).

Falco pellegrino
E' il falcone (Falco peregrinus) tipico delle falesie della costa. Ha il corpo massiccio, le ali appuntite ed un piumaggio grigio scuro sul dorso, con il petto chiaro e striato. Caccia solo uccelli al volo che abbatte con urti violentissimi al termine di picchiate alla velocità di anche 300 chilometri all'ora.


Piante delle zone costiere

Palma nana
La palma nana (Chamaerops humilis) è un importante relitto della più calda era terziaria. Ha il fusto robusto con foglie sempre verdi, lanceolate e appuntite, disposte a ventaglio. Infiorescenze a pannocchia. Predilige gli ambienti della costa, anche aridi e desolati.

Euforbia arborea
L’euforbia arborea (Euphorbia dendroides) è un arbusto a foglie caduche, molto ramificate. Fusto robusto e rossastro. Conferisce una nota di colore al paesaggio virando dal verde-giallastro della fioritura (dicembre-gennaio) al giallo, rosso e ruggine delle foglie che appassiscono (maggio giugno).

Lentisco
Il lentisco (Pistacia lentiscus) è un arbusto sempreverde molto ramificato. Le piante vecchie assumono il portamento arboreo. I frutti, rossi e poi neri a maturazione, sono appetiti da molti selvatici. In passato venivano raccolti e utilizzati per ricavarne olio sia per uso alimentare, sia come combustibile per le lanterne.

Ginepro coccolone
Il ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus) è un arbusto o albero sempre verde, con foglie aghiformi. Frutti verdi e rossastri a maturità. Corteccia lamellata verticalmente, bruno scura. Il legno compatto e duro, resistente e incorruttibile emana un caratteristico odore ed è stato utilizzato per diversi fini sin dai tempi remoti.

Posidonia
La posidonia (Posidonia oceanica è una piantamarina dotata di radici e di rizoma, con foglie lunghe fluttuanti. Il frutto maturo ha la forma di un piccolo dattero. Forma vaste praterie, anche a bassa profondità, che contribuiscono a smorzare le correnti proteggendo la costa dall'erosione. I suoi detriti si depositano in grandi accumuli sui litorali.

Cistoseira
La cistoseira di riva (Cystoseira amentacea var. stricta) è un’alga bruna che forma talli arborescenti con una solida base che aderisce alla roccia a livello di marea. È un’alga adattata a condizioni di forte idrodinamismo ed è un ottimo indicatore di buona qualità delle acque marine. È una specie protetta.


Uccelli della pianura

Pernice sarda
La pernice sarda (Alectoris barbara) in Italia è presente solo in Sardegna, specie simbolo delle campagne aperte. Dorso marron, gola e petto grigio cenere con pettorale marron macchiettato, becco e zampe rossastre. Di abitudini terricole si sposta prevalentemente camminando. Depone fino a 15 uova in una semplice buca sul terreno.

Verdone
Il verdone (Chloris chloris) appartiene alla famiglia dei fringillidi. Prevalentemente sedentario, in inverno si unisce ad altre specie in migrazione. Il piumaggio è sui toni del verde, più brillante nel maschio, con evidenti macchie gialle sulle ali. Granivoro, ha il becco conico, molto potente. Il canto del maschio nel periodo nuziale è molto melodioso.

Saltimpalo
Il saltimpalo (Saxicola torquata). Nonostante le piccole dimensioni è molto vistoso per via del piumaggio scuro e rossastro con chiazze chiare e per l'abitudine di stazionare in cima ai cespugli. E' comune nei pascoli cespugliati e le zone aperte. Canta spesso anche in periodo non riproduttivo, emettendo un verso secco ed aspro.

Tortora dal collare
La tortora dal collare (Streptopelia decaocto) è una specie di recente insediamento, localmente comune e abbondante, soprattutto in prossimità e all'interno di centri abitati.
Si riconosce dalla tortora selvatica per il piumaggio uniformemente grigio chiaro ed una evidente barra scura sotto la nuca. Più covate all'anno con due pulcini per volta.

Merlo
Il merlo (Turdus merula) è molto comune sia in campagna che nelle periferie urbane, dove nidifica regolarmente nei giardini. Facilmente riconoscibile per il piumaggio scuro degli adulti. Il maschio nel periodo nuziale è nero lucente con il becco giallo vistoso ed emette un canto molto melodioso.
Si nutre di bacche, frutti, insetti e lombrichi.

Cinciallegra
La cinciallegra (Parus major) è la più grossa delle cince, facilmente riconoscibile per il petto giallo negli adulti, testa e fascia pettorale nera. Preferisce gli ambienti alberati, sia in campagna che negli abitati. Una curiosità: è uno dei pochi insettivori che si nutre regolarmente dei bruchi della processionaria.


Piante della pianura

Scornabecco
Lo scornabecco (Cistus salvifolius) è un arbusto anche di un metro di altezza, molto ramificato con rami contorti e pelosi. Foglie ovali pelose. Fiori bianchi, grandi. Insieme ad altri cisti ricopre pendii e pianure. Parzialmente brucato da capre e pecore.

Cisto rosa
Il cisto rosa o rosola (Cistus incanus) è un arbusto ramoso, con foglie ovali pelose. Fioritura da marzo a giugno, petali color rosa intenso. Diffuso abbondantemente dal livello del mare alla montagna. Il legno è comunemente utilizzato come efficace esca per accendere il fuoco.

Orchide papilionacea
Chiamata anche cipressino (Orchis papilionacea) è un’orchidea molto comune, fiorisce da marzo a giugno con fiori molto vistosi di color porpora forte con nervature scure. Ha anche una variante con fiori più grandi e con venature, chiamata Orchis papilionacea grandiflora.

Ferula
La ferula (Ferula communis) è una pianta alta sino a 3 metri, robusta e ramificata nella parte terminale. Fiori gialli, molto vistosi, raggruppati in ombrelli. Abbondante negli incolti e nei pascoli. Può arrecare grave danno al bestiame se ingerita in grande quantità. Sulla ferula cresce un fungo parassita molto apprezzato (Pleurotus eryngii var.ferulae).

Asfodelo
L’asfodelo (Asphodelus microcarpus) è una pianta perenne, fusto alto anche oltre un metro. Infiorescenze piramidali con numerosi fiori bianchi. Diffuso nei terreni incolti,maggiormente nelle aree degradate.

Perastro
Il perastro (Pyrus amygdaliformis) è un arbusto o albero a foglie caduche, caratterizzante del paesaggio. Fiori bianchi, frutti globosi marron-scuro a maturazione, molto graditi dal bestiame e da numerosi animali selvatici. Il legno color bruno-rossastro, di buona lavorazione, è stato sempre utilizzato per lavori di intarsio.


Uccelli rapaci

Gheppio
Piccolo falco (Falco tinnunculus) bruno rossiccio; il maschio ha la testa color cenere. Comune anche vicino agli abitati. Cattura insetti, piccoli rettili e micro mammiferi. Caccia prevalentemente facendo lo “spirito santo”, cioè stando in immobile, con ali e coda spalancate, per individuare le prede su cui si lascia cadere a foglia morta.

Poiana
Rapace (Buteo buteo) di medie dimensione dal piumaggio bruno scuro sul dorso. Il colore del petto è molto variabile, sempre comunque con macchie scure. Caccia all'aspetto stando immobile su qualche posatoio o facendo lo “spirito santo”. Cattura rettili anche di grosse dimensioni, piccoli mammiferi e nidiacei di altre specie.

Falco di palude
Il falco di palude (Circus aeruginosus) appartiene alla famiglia delle albanelle, rapaci tipici degli spazi aperti e delle zone palustri. Il falco di palude è presente sia come migratore che come nidificante. Il maschio ha un bel piumaggio scuro e grigio-cenere, la femmina è scura con macchie dorate sulla nuca e sulla gola.

Sparviero
E' il rapace (Accipiter nisus) del bosco. La femmina è molto più grossa del maschio, dorso castano e petto chiaro con gocce scure. Il maschio ha vistose macchie ruggine sulla gola e sul petto. Le ali larghe e la coda lunga consentono allo sparviero un volo agile e veloce, caratteristica indispensabile per catturare piccoli uccelli dentro il bosco.

Aquila del Bonelli
L’aquila del Bonelli (Hieraetus fasciatus) è uno dei rapaci più rari d'Europa. Dorso marron con groppone bianco, petto chiaro picchettato, coda lunga con evidente fascia nera. E' un cacciatore efficace e cattura le prede sia a terra che in volo. Sicuramente nidificante nell'area in passato,mancano avvistamenti recenti che ne confermino la presenza.

Aquila reale

L’aquila reale (Aquila chrysaetus) ha grandi dimensioni, piumaggio scuro con la nuca e il collo dorati, struttura possente. E' il predatore per eccellenza e cattura prede anche di grandi dimensioni (volpi, porcastri di cinghiale, giovani di cervo e di muflone). Sicuramente nidificante in zona, alleva generalmente un solo pulcino all'anno.


Funghi

Pleurotus eryngii
Nelle diverse lingue della Sardegna è conosciuto come “fungo di carne”. Abbondante e diffuso, cresce sulle radici dei cardi negli incolti e nei pascoli. Cappello di colore variabile sino al bruno scuro, carne bianca, soda con forte odore fungino. Di qualità eccellente è il fungo più apprezzato dai sardi.

Amanita heterochroma

E' una nuova specie ritrovata recentemente nell'area del Medio Campidano. Cappello con tonalità giallo-verdastre con disco bruno scuro, con residui di volva di colore grigio-cenere; con la maturità la colorazione bruna si estende a tutto il cappello. Ha un anello bianco, fragile e una volva friabile color cenere. Probabilmente è velenosa come Amanita muscaria.

Entoloma sinuatum
E' un fungo molto bello e appariscente, diffuso in autunno nei boschi di latifoglie. Capello grigio e biancastro, carne bianca con forte odore di farina. E' velenoso e può causare disturbi gravi. In Francia è conosciuto come “le perfide”per l'aspetto allettante che può indurre alla raccolta e al consumo.

Boletus aereus
Un porcino eccellente, color bruno scuro, bronzeo, carne bianca, soda, fortemente odorosa e di gradevole gusto. Nelle annata di giusta piovosità è abbondante nei boschi di leccio, sia nel periodo estivo che autunnale. E' una specie molto ricercata, di importanza economica locale in quanto commercializzato sia essiccato che invasato sott’olio.

Acrocybe cilindracea
Comunemente conosciuto come “piopparello”, cresce sia su ceppaie che come parassita sui pioppi vivi dopo piogge abbondanti, sia in primavera che in autunno. La carne è bianca di gradevole odore e di buona qualità. In Sardegna, sconosciuto ai più, viene raccolto dagli estimatori che sanno apprezzare la sua qualità.

Gyrophragmium dunalii
E' il fungo delle dune,molto comune dalla primavera all’inverno sulle sabbie vicino al mare. Ha il cappello circolare ed il gambo ricoperto da diverse cinture anellari. Di nessun interesse gastronomico, conferma la notevole biodiversità degli ambienti dunali ricchi di specie particolari.

Leccinum corsicum
Conosciuto come “il fungo del cisto” ha il capello bruno scuro e la carne compatta e giallastra che vira al rosa dopo il taglio. Molto comune nel periodo autunnale e invernale nelle località dove abbonda il cisto. E' un fungo commestibile, localmente anche molto apprezzato.


Mammiferi

Donnola
La donnola (Mustela nivalis) ha corpo allungato e snello bruno scuro con petto bianco. Agile e irrequieta perlustra il territorio di caccia controllando ogni pertugio, con preferenza nelle ore crepuscolari. Caccia roditori, rettili, anfibi, piccoli uccelli. Aggressiva e determinata a volte cattura prede di dimensioni maggiori della sua.

Martora
La martora (Martes martes) è di dimensioni maggiori rispetto alla donnola, ha la pelliccia marron scura con pettorale giallo negli adulti. Arboricola, sul terreno si trova a disagio e procede a balzi. Fa razzia di uova e pulcini e cattura roditori, conigli e giovani di lepre. E' ghiotta di frutta, che prende dagli alberi, e, all'occasione, di miele.

Volpe
La volpe (Vulpes vulpes) è l'unico canide selvatico presente in Sardegna. Corpo snello con muso affilato e orecchie a punta. Coda lunga e vaporosa. E' diffusa in ogni tipo di ambiente, grazie all'eccezionale adattabilità che le consente di sfruttare ogni genere di alimento. Quando il cibo è abbondante riesce ad allevare anche 5 cuccioli.

Riccio
Il riccio (Erinaceus europaeus) ha il corpo ricoperto da aculei pungenti, salvo il ventre. E' prevalentemente insettivoro, pur non disdegnando carne, ortaggi e frutta. Si difende rinchiudendosi a palla con gli aculei eretti. Preferisce gli spazi aperti e ha abitudini notturne. Subisce gravi perdite a causa degli investimenti stradali.

Cinghiale
Il cinghiale (Sus scrofa) è un suide selvatico dal corpo tozzo ricoperto da peli e setole robuste. E' attualmente uno dei selvatici più diffusi in Sardegna, nonostante sia oggetto di caccia e bracconaggio per tutto l'anno. Deve la sua fortuna a rusticità, resistenza, prolificità e adattabilità ad ogni risorsa alimentare.

Daino

Il daino (Dama dama) è un cervide con le corna palmate e il manto pomellato. In Sardegna è estinto allo stato naturale dalla seconda metà del secolo scorso. Attualmente è presente in diverse località in seguito a successive reintroduzioni. Una popolazione di un centinaio di esemplari vive all'interno del poligono militare di Capo Frasca.


Piante del bosco


Leccio
Il leccio (Quercus ilex) è albero con foglie coriacee e chioma densa verde scuro. Il tronco può raggiungere anche 30 m di altezza e superare 2 m di diametro. Le ghiande sono appetite dal bestiame e da molti animali selvatici; l'uomo le utilizzava per ricavarne un surrogato del caffè e anche come cibo cotto o torrefatto.

Sughera
La sughera (Quercus suber) è albero sempreverde con corteccia molto spessa e screpolata (sughero). Le ghiande sono ovali e allungate, gradite al bestiame. L'utilizzo del sughero per svariati usi è conosciuto sin da epoche antiche. La prima estrazione viene effettuata quando la pianta ha almeno 15 anni e in seguito viene ripetuta ogni 10-12.

Corbezzolo
Il corbezzolo (Arbutus unedo) è un arbusto, anche a portamento arboreo, sempreverde, con corteccia rossastra e solcata. Foglie verdi lucide e lanceolate, fiori a grappoli bianchi e rosati. Frutti tondeggianti gialli, rossi a maturazione, di gradevole gusto. Pianta caratteristica della macchia mediterranea. E' mellifera e se ne ricava miele amaro.

Fillirea
La fillirea (Phillyrea latifolia) è un arbusto o piccolo albero sempreverde con foglie dentellate,molto gradite al bestiame. I frutti, globosi e bluastri a maturità, sono ricercati da diverse specie di uccelli. Il legno, duro e compatto, è apprezzato come legna da ardere, eccellente per i tradizionali forni familiari.

Ipocisto
L’ipocisto (Cytinus ruber) è una pianta parassita delle radici del cisto. Ha le foglie carnose, di colore rosso vivo e i fiori giallo rosato. Fiorisce da aprile in poi e può formare dei veri tappeti alla base del cisteto.

Erica arborea
L’erica arborea (Erica arborea) è un arbusto sempreverde, può raggiungere anche 5/7mt di altezza. Fiori bianco rosati, di gradevole profumo. Legno rossastro, pesante e facilmente spezzabile. E' un ottimo combustibile e veniva utilizzato per la produzione di un carbone a forte potere calorifero.


Rettili e anfibi

Geco verrucoso
Il geco verrucoso (Hemidactylus turcicus) è specie ampiamente diffusa in Sardegna. Specie di aree litoranee calde, ha abitudini notturne ma può essere attivo anche di giorno. Lungo fino a circa 10 cm è un eccellente arrampicatore. Emette un grido lamentoso.

Lucertola di Bedriaga
La lucertola di Bedriaga (Archaeolacerta bedriagae) è una specie esclusiva di Sardegna e Corsica: ha il corpo lungo circa 8 cm con la coda lunga circa il doppio. È una specie tendenzialmente montana, ma si rinviene anche lungo la costa. Ha il corpo appiattito verdastro o brunastro con reticolatura chiara.

Algiroide nano
L’algiroide nano (Algyroides fitzingeri) è una specie esclusiva di Sardegna e Corsica: ha il corpo lungo circa 4 cm con la coda lunga circa il doppio. È una specie dalle abitudini schive, difficile da osservare. La colorazione è in genere scura sui toni del marrone, mentre le parti inferiori dei maschi possono essere giallastre o arancioni.

Lucertola campestre

La lucertola campestre (Podarcis sicula) è una specie ad ampia diffusione mediterranea, ma vi sono popolazioni anche in Portogallo e nel Nord America. In Sardegna alcuni autori considerano la sottospecie Podarcis sicula cettii. Attiva da febbraio a novembre, ma in condizioni di bel tempo si può osservare anche negli altri mesi.

Biacco

Il biacco (Hierophis viridiflavus) è una specie terricola e diurna. È il serpente più comune in Sardegna: può raggiungere 2 metri di lunghezza. Veloce e agile cacciatore è estremamente aggressivo se catturato. Si ciba di lucertole, piccoli mammiferi,ma preda anche nidiacei di uccelli, altri serpenti e rane.

Rospo smeraldino
Il rospo smeraldino (Bufo viridis) è una specie principalmente notturna,ma può essere attivo anche di giorno. Può arrivare a 10 cm di lunghezza; le femmine sono più grandi dei maschi. Ha una livrea inconfondibile con ampie macchie verdi spesso bordate di scuro. Spesso canta in gruppo emettendo un trillo. Si ciba di insetti.


Invertebrati

Lehmannia melitensis
È una limaccia, cioè un mollusco polmonato privo della conchiglia. È distribuita solo in alcune isole Mediterranee, in particolare Sicilia, Elba,Malta e Sardegna

Cantareus apertus

Mollusco polmonato della famiglia delle Helicidae, è apprezzatissima in Sardegna dal punto di vista alimentare. Nel campidanese è chiamata tappada. E' visibile solo dopo le piogge, altrimenti vive infossata nel terreno soffice.

Argiope lobata
È uno dei ragni più grossi che si possono trovare in Sardegna: il solo corpo può arrivare sino a 2,5 cm. Anche le ragnatele sono talvolta di dimensioni notevoli. Specie circummediterranea, vive in Africa del Nord, Europameridionale e Medio Oriente.

Inachis io
Chiamata volgarmente pavone, ha ampia diffusione in tutta la regione paleartica: in Sardegna non è comune. I bruchi mangiano le ortiche, l'adulto non si vede quasi mai prima di luglio.

Lachnaia italica occidentalis
La sottospecie è endemica di Sardegna e Corsica. E' della famiglia Chrysomelidae. Lunga 7-10 mm, si ciba di piante e si trova solo nei mesi da maggio a luglio.

Mylabris variabilis
Della famiglia Meloidae, è stato introdotto in Sardegna nel 1946 per la lotta biologica alle locuste, in quanto la larva si nutre delle loro uova. L'adulto invece frequenta i fiori per il polline.

 

Osservare e rispettare
10 regole d’oro

  1. La biodiversità o diversità delle forme biologiche è patrimonio del pianeta e deve essere conservata in quanto tale.
  2. Il benessere umano e la qualità della vita sono obiettivi prioritari che non possono prescindere dal benessere dell’intero pianeta e dalla conservazione della biodiversità.
  3. La natura, della quale fa pienamente parte l’uomo, deve essere “tutelata” dalla sua azione, perché egli ha la capacità di danneggiare, alterare e distruggere l’ambiente, le sue risorse e i suoi equilibri, rendendolo più povero e inospitale per sé e per le altre specie di viventi.
  4. Rispetta l’ambiente, la gente che ci vive e i coltivi: non dimenticare che i sentieri spesso affiancano o attraversano proprietà private; ricordati di richiudere sempre i cancelli.
  5. Raccogli sempre i tuoi rifiuti, senza mai abbandonarli lungo il percorso, né tanto meno nasconderli o appendere sacchetti di plastica agli alberi.
  6. Evita rumori molesti e schiamazzi, soprattutto quando ti muovi in ambienti naturali dove la presenza dell’uomo è occasionale.
  7. Non accendere fuochi e segnala prontamente eventuali incendi.
  8. Evita di danneggiare le piante e non raccogliere mai la flora protetta; non raccogliere né danneggiare i funghi che non conosci e quelli velenosi.
  9. Se incontri animali selvatici, non molestarli e non dare loro cibo. Non soffermarti in prossimità di tane e nidi, non far volare gli uccelli in cova.
  10. Se incontri situazioni di degrado dell’ambiente o di minaccia a specie animali o vegetali, segnalale agli organismi competenti.