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Concerto di Jorge Cardoso gigante della chitarra classica ed etnica

Jorge Cardoso insieme al Presidente Fulvio Tocco

Comune: Serrenti -
Data inizio: venerdì 19 giugno 2009
Data fine: venerdì 19 giugno 2009

La seconda edizione della rassegna Cantus e Sonus, promossa dalla  Provincia del Medio Campidano in collaborazione con il Comune di  Serrenti, apre la sue seconda edizione con un concerto di grande  richiamo che si terrà venerdì 19 giugno, alle ore 21, al Teatro  comunale di Serrenti: Jorge Cardoso. Argentino, maestro, compositore, esecutore che mescola la grande tradizione classica europea e il modo con cui essa è stata recepita e  fatta propria dalle Americhe. Jorge Cardoso è una figura leggendaria nel panorama internazionale della chitarra, ha dato concerti in tutto il mondo, partecipando abitualmente a festival internazionali ed a programmi radio e tv. Ha composto più di 350 opere per chitarra sola e con le più svariate combinazioni cameristiche e orchestrali: esse sono eseguite regolarmente da chitarristi di tutto il mondo e incise su disco da più di 100 interpreti. Tiene corsi di tecnica, interpretazione, musica  sudamericana, musica barocca e composizione, e partecipa assiduamente come professore o conferenziere a corsi, congressi e seminari in tutto
il mondo. Come interprete ha inciso decine di dischi e dvd in Europa e Sud America. 

"Origenes" è il concerto che il maestro Jorge Cardoso presenta a  Serrenti. "Origenes"è un viaggio musicale che si propone di riunire idealmente le due sponde dell’Atlantico mostrando la stretta relazione  tra i modelli classici europei e quelli popolari sud americani. Accade così, tra il XVI e il XIX sec. che lo scambio funzioni un po’ in senso inverso a quello che osserviamo in Europa, dove la musica popolare viene utilizzata come materiale di base per le rielaborazioni compiute dalla musica colta. Nelle Americhe è invece il patrimonio colto europeo che fa da base ai modi tradizionali della musica popolare.Il concerto si svolge quindi su due piani: sul primo Cardoso esegue brani classici della musica europea e in particolare spagnola (ma anche italiana e francese) mentre nel secondo mostra, brano per brano, l’equivalente popolare attraverso brani desunti dalla tradizione etnica sudamericana ripresi da lui. Il concerto illustra la tematica di fondo di questa edizione di Cantus e Sonus, che ha per sottotitolo "Le Voci del Mondo" proprio per sottolinearne la vocazione internazionale: la relazione tra musica popolare e musica classica nella storia della musica occidentale fra medioevo ed età moderna. Questo legame, recentemente messo in luce da  Antonio di Malta, uno degli organizzatori artistici della rassegna, in un suo concerto a Sanluri, è comune a tutte le tradizioni musicali europee: quella inglese, quella francese con la chanson, quella italiana e, ovviamente quella spagnola nella quale il popolare si fonde ai motivi e agli strumenti della tradizione araba e sefardita (ebrea spagnola da Sepharat, il nome con cui gli ebrei chiamavano la Spagna), prima e con le tradizioni indie, meticcie e africane (attraverso gli schiavi) quando queste musiche approdano nel Nuovo Mondo.
Se una lezione può venirci da queste grandi pagine di storia della musica, è quella della potenza e della vitalità del mestiziato, della mescolanza etnica e culturale. Le tradizioni pure sono destinate a ripetersi e ad esaurirsi, le tradizioni che scelgono la via della contaminazione e del confronto sono quelle che crescono e sviluppano frutti inaspettati.E se questo è vero per la musica – e per l’arte in genere - lo è forse ancor di più per lo sviluppo delle società umane.