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San Sisinnio, fine della guerra santa

I sindaci delle due cittadine siglanno ufficialmente la riconciliazione tra le due comunità di Villacidro e Serramanna

Villacidro. La diatriba religiosa tra le due comunità andava avanti da cinque secoli.
San Sisinnio, fine della guerra santa.
Ricostruita la spada dei cavalieri, pace con Serramanna

Dopo quasi cinque secoli sta per essere firmata un’inconsueta pace fra Villacidro e Serramanna. Il comitato per i festeggiamenti di San Sisinnio ha ricostruito la spada con cui si armavano i cavalieri che scortavano la processione, ed i sindaci delle due cittadine sigleranno ufficialmente la riconciliazione. Una rivalità vecchia.
Le reliquie. Oltre a motivazioni territoriali (per il salto di Saboddus concesso a Villacidro), ne esistono di religiose: nel 1615 furono rinvenute a Cagliari le reliquie di Sisinnio di Leni (martire vissuto fra il 123 ed il 185 dopo Cristo), al quale gli abitanti dei due villaggi si invocavano contro le cogas, quelle streghe accusate di rapire i bambini in tenera età. Quindici anni dopo le reliquie furono affidate alla medioevale chiesa del santo, che sorge in territorio cidrese: “E’ probabile che fra i due paesi ci fossero contrasti per la celebrazione della festa – spiega don Giovanni Pinna, parroco di S. Barbara – e che ogni tanto sfocciassero in scaramucce”.
LE CELEBRAZIONI: Quest’anno il comitato per i festeggiamenti del patrono ha voluto rispolverare la tradizione antica: “Abbiamo ricostruito una quarantina di daghe sulla base di una vecchia foto che ritraeva l’originale”, dice il presidente Mauro Muscas. Le celebrazioni in onore di San Sisinnio inizieranno venerdì 5 agosto ed il corteo sarà accompagnato dalla Cavalleria villacidrese armata di spade.
I SINDACI: Sono state coinvolte anche le autorità e così, domenica 7, i due sindaci presenzieranno alla processione per il rientro del santo in parrocchia: “E’ l’occasione per riscoprire l’unione delle nostre comunità, così come avveniva in passato per tutte le feste popolari, e per ritrovare insieme momenti di autentica religiosità”, dicono Alessandro Marongiu e Franco Sedda, primi cittadini di Serramanna e Villacidro. Accantonati i leggendari scontri tra fedeli, per quattro giorni si celebrerà dunque una delle più sentite e popolari feste del Campidano
Fonte: L’Unione Sarda del 30 luglio 2005.