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Scena da un matrimonio di Ingmar Bergman

Locandina

Comune: San Gavino Monreale -
Data inizio: Monday, March 19, 2012
Data fine: Monday, March 19, 2012

Nell’ambito della Stagione di Prosa 2011-2012 al Teatro Comunale di San Gavino alle ore 21.00 si terrà la rappresentazione dell’opera “Scena da un matrimonio” di Ingmar Bergman

con
DANIELE PECCI e FEDERICA DI MARTINO
traduzione Paolo Monaci scene Matteo Soltanto
costumi Francesco Verderame disegno luci Paolo Mazzi
videografica Alessio Fattori aiuto regia Lorenzo D'Amico
musiche originali di Franco Mussida
adattamento e regia Alessandro D’Alatri
produzione Teatro Stabile d’Abruzzo
 

SCENE DA UN MATRIMONIO

"Credi che viviamo in una totale confusione? Credi che dentro di noi si abbia paura perché non sappiamo dove aggrapparci? Non si è perso qualcosa di importante? Credo che in fondo c'è il rimpianto di non aver amato nessuno e che nessuno mi abbia amato".
Ingmar Bergman

intervento di Alessandro D'Alatri
L'idea di "riproporre" sulla scena un progetto come "Scene di vita coniugale" è estremamente stimolante. Lo è per una molteplicità di aspetti. Comincerei dal fatto che è un testo divenuto icona internazionale intorno alle complessità delle relazioni uomo donna, e in particolare di quelle matrimoniali.
Un altro aspetto è che propone un linguaggio "cinematografico" già dal titolo del capolavoro realizzato poi da Bergman: SCENE DA UN MATRIMONIO. Viene già voglia di proseguire quell'indicazione con il linguaggio tipico della sceneggiatura da cinema tipo: int. sera, ecc... Aggiungo che è una piece assente dalle scene italiane da molto tempo.
E' un testo che invita ad una proposta nei confronti del pubblico attraverso una rilettura dei comportamenti in chiave contemporanea e contestualizzata alla nostra cultura. Molti giovani non conoscono l'opera, e forse nemmeno il film, ma sono sicuramente un target estremamente sensibile alla tematica. Parlo di giovani ma non solo.
Il perno centrale dell'opera sta nel rapporto tra un uomo e una donna e lascia immaginare un'interpretazione magistrale tra due attori che si confrontino sul quotidiano della convivenza. Il fatto che i due appartengano ad una fascia d'età in bilico tra la gioventù e la piena maturità rende l'allestimento ancor più interessante. Daniele Pecci e Federica Di Martino sono un cast perfetto.
Per quanto riguarda l'impianto scenico prevedo uno sfruttamento dello spazio in termini di rigore e semplicità. Non una scenografia sontuosa e "materica" quindi, ma un allestimento sobrio che miri più alla suggestione che alla rappresentazione, dove le idee di illuminazione saranno preponderanti ed esaltanti in relazione agli stati emotivi che progressivamente si consumano.
La musica avrà un ruolo suggestivo, non come semplice commento, ma soprattutto come "collante" tra le aperture e le chiusure dei vari quadri. Un progetto da costruire ad "hoc".
Tremano le gambe al solo pensiero di "mettere le mani" su un testo così importante. Punto ad un testo che contempli un "passo a due". E questo già sarebbe un percorso "differente" dal testo originale. Però non vorrei perdermi gli effetti e le suggestioni che il mondo esterno produce su quella coppia. In questo caso poi, vista la disponibilità dei due talenti, si rifletterà su comportamenti e routine di una coppia più giovane dell'originale. L'altro elemento di novità d'approccio, sarà quello di contestualizzare la storia nell'Italia contemporanea. Una delle cose che più mi ha colpito nella rilettura del testo è il fatto che la protagonista femminile si occupa di separazioni (lavora presso uno studio legale). Questo è un elemento molto interessante per lo sviluppo delle testimonianze "esterne" che possono affacciarsi sul quotidiano della coppia: esattamente come proponeva Bergman.
Da qui vorrei quindi modificare la professione del protagonista maschile: un professore universitario non ha più le stesse valenze di quando è stata scritta e proposta al pubblico l'opera... Cercherò un lavoro che consenta tutti gli snodi a servizio del personaggio ma con la modernità dell'oggi: che so? Uno che si occupa di ricerca nel settore delle energie alternative? Sarà comunque un lavoro che obbliga il personaggio a rapide e frequenti assenze.
Diventa evidente che, nonostante i cambiamenti, i due personaggi restano in quel medesimo limbo sociale descritto da Bergman: una media borghesia, colta e progressista, che resta imprigionata nella propria ideologia "politically correct"... Questo è un altro elemento che trovo estremamente interessante. Tutto lo sforzo e l'autocontrollo, entrambe dolorosi, che i due sono costretti a mettere in campo nel cercare di essere "civili" nella crisi. Un testo dove non ci sono urla e grida tipiche di quel tipo di situazioni, ma dove al contrario si cerca di trovare un equilibrio davanti all'ineluttabilità del danno...
In tutto questo diventa evidente l'aspetto ironico, già suggerito dal testo, ma che riportato tra i nostri comportamenti "mediterranei" si va a modellare ancor di più sui due personaggi.
Su quello femminile nella paura non del tradimento in sé per sé, ma del subirlo davanti ad una "competitor" più giovane; in quello maschile sulla propria inadeguatezza a gestirlo con una nuova partner con i bisogni e i comportamenti di una generazione diversa...

La produzione è stata autorizzata da Joseph Weinberger Limited, per conto della INGMAR BERGMAN FOUNDATION, per gentile concessione di ARCADIA & RICONO srl via Cassia 1081, 00189 ROMA

DANIELE PECCI  - Biografia
Debutta nel 1990 in teatro, dove lavora quasi ininterrottamente - qualche volta anche come regista - fino alla prima metà degli anni 2000, quando diventa molto popolare grazie alle fiction Il bello delle donne (2002-2003) e soprattutto Orgoglio (2004-2006).
Sempre per la televisione, nel 2005 è nel cast internazionale di San Pietro e Giovanni Paolo II, mentre nel 2007 è tra i protagonisti di Eravamo solo mille, tutte fiction trasmesse da Raiuno.
Nel 2008 ritorna su Canale 5 nelle fiction L'ultimo padrino e Crimini bianchi, mentre nel 2009 debutta al cinema con il film Fortapàsc di Marco Risi, cui segue nel 2010 Mine vaganti di Ferzan Ozpetek.(Fonte Wikipedia)

FEDERICA DI MARTINO
Si è diplomata presso l’Accademia nazionale D’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma. Vince il Premio ETI 2006 come migliore attrice emergente per La forma delle cose, regia di M. Cotugno.
Tra le varie produzioni teatrali ricordiamo: PEER GYNT regia di Luca Ronconi, 1996/7, SEI PERSONAGGI IN CERCA DI AUTORE regia di G. Patroni Griffi, 1997/8, ULTIMIPASS… SALVEZZA … EPIRO regia di P. Sepe, 1995, QUANDO ERAVAMO REPRESSI regia di P. Quartullo, 1998/9, INFERNO IN DIRETTA regia di L. Barbareschi, 2000, SCRITTI METROPOLITANI regia di F. Col angelo, 2002, LA COSCIENZA DI ZENO regia di P. Maccarinelli, 2003/4, DONNE - VELOCITA’, PERICOLO regia di F. Sala, 2004, DUSE: IMPRONTE regia di F. Gili, 2005, CASSIO GOVERNA CIPRO regia di A. Martella, 2005, LA FORMA DELLE COSE regia di M. Cotugno, 2005 premio ETI 2006 come migliore attrice emergente, MISURA PER MISURA regia di G. Lavia, 2007, MOLTO RUMORE PER NULLA regia di G. Lavia, 2007/2008, LE TROIANE regia di Federico Magnano San Lio, 2008, OTELLO regia di Roberto Guicciardini, 2008/09, ANDROMACA regia di Alessandro Maggi, 2009, MOLTO RUMORE PER NULLA regia di Gabriele Lavia, 2009.


Tra le tante produzioni televisive ricordiamo: UNA DONNA PER AMICO 2 regia di Rossella Izzo, 1999/0, RICOMINCIARE regia di V. Verdecchi, 2000/1, LA PROF 2 regia di Rossella Izzo, 2006, IL BENE E IL MALE regia di Giorgio Serafini, 2008, HOSPITAL CENTRAL regia di Carmine Elia, 2008


Per informazioni:
Cell: + 39 340 40 41 567
Web: www.cedacsardegna.it
Email: cedac@cedacsardegna.it – sangavino.teatrocomunale@cedacsardeggna.it

Consulta la locandina della Stagione di prosa 2011/2012