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Comune:
Villamar -
Data inizio: Samstag, 10. September 2011
Data fine: Sonntag, 11. September 2011
Da sabato 10 a domenica 11 Settembre 2011, si terrà a Villamar la "Sagra del grano e della pastificazione e Sagra Sa Matzocca".
La Sagra, inserita all’interno del programma “Le giornate dell’AgriCultura della Provincia Verde – 2011 VI Edizione”, elaborato dalla Provincia del Medio Campidano, è organizzata dal Comune di Villamar in collaborazione con la Pro Loco.
Programma
Sabato 10 settembre 2011
Ore 8.00: Lavorazione e cottura del pane con semola di grano duro del territorio (presso Rosaria Pitzalis – via E. D’Arborea, 12 – Villamar)
Dalle ore 17:00 alle ore 20.00: Mostra bibliografica sul tema della sagra (presso la Biblioteca)
Ore 18.00: Convegno- Presentazione del progetto ITERRCOST – Itinerari e Rete del Romanico in Corsica, Sardegna, Toscana
Ore 19.30: Apertura Mostra nel Salone Parrocchiale. Esposizione del pane, della pasta, dei prodotti della pastificazione, dolci tipici. Attività dell’Associazione, esposizione lavori realizzati con i progetti finanziati dal comune (intrecci palme; pittura; piante e fiori degli orti e dei giardini del tempo passato). Casa Sanna (Prazza de Corti) pozzo Nuragico del VI sec. A. C., Cisterna del 1500 dei Dedoni informazioni turistiche sulla storia locale.
Domenica 11 settembre 2011
Dalle ore 7.00 alle ore 12.30: Lavorazione e cottura del pane. Lavorazione della pasta (malloreddus, cruguxonis, tallanius, etc.) (presso Matilde Saba – via Cadello, 63)
Dalle ore 09:30 alle 00.00: Apertura stand e mostre presso le vie del centro storico e nelle abitazioni: Casa Maiorchina, Casa Murgia, Salone Parrocchiale
Ore 10.00: Mostra nel salone Parrocchiale (aperta per l’intera giornata)
Dalle ore 17:00 alle ore 20.00: Mostra bibliografica sul tema della sagra (presso la Biblioteca)
Ore 18.00: Esibizione itinerante della Banda Musicale G. Puccini
Ore 18.30: Esibizione del Coro Polifonico (presso la Casa Maiorchina)
Ore 19.00: Degustazione presso il Piazzale Comunale
Ore 21.30: Spettacolo di musica Jazz con il sassofonista PIETRO FAVATA e la sua band (presso Prazza de Corti)
Villamar e la storia del grano
I primi insediamenti urbani nel territorio del paese risalgono agli inizi del 3° millennio a.C. come testimonia la presenza di numerose lame di ossidiana. Maggiormente abitato fu senz’altro in periodo nuragico. Da scavi effettuati pare che il territorio sia costellato da ben 12 siti nuragici. Il nucleo storico dell’abitato si trova tra due fiumi, il Rio Mannu e il Riu Cani, che hanno contribuito per secoli a rendere le terre particolarmente ricche e fertili. Archeologici e storici hanno penetrato l’importanza che la coltura del frumento ha svolto per sospingere le prime società umane a forme di organizzazione più complesse. Il frumento ha costretto, in questi termini, l’uomo a organizzare la società civile. Infatti, è durante il periodo giudicale (medioevo), che Villamar attraversa un periodo di notevole splendore, il villaggio acquista importanza e prestigio. Posto all’estremo confine sudorientale del Giudicato D’Arborea, di cui faceva parte, diventa capoluogo della Curatoria di Marmilla, e avamposto militare. Al periodo giudicale risale infatti la costruzione della fortezza di Cuccuru Casteddu.
Nei secoli XIII e XIV, Mara, per la sua posizione strategica e per la sua ricca produzione cerealicola, si trovò direttamente coinvolta in alcuni conflitti, tanto da subirne pesanti conseguenze, Infatti, a seguito della sconfitta degli Arborensi nella battaglia di Sanluri nel 1409, gli Aragonesi infeudarono il villaggio il villaggio al mercante barcellonese Gerardo Dedoni. A seguito di diversi passaggi di proprietà, nel 1486, la villa di Mara passava nelle mani di Pietro Aymerich, primo signore di Mara, la cui famiglia ne mantenne il possesso fino al 1839, anno dell’abolizione del feudalesimo in Sardegna. Col passaggio agli Aymetrich la storia moderna del villaggio sarà profondamente segnata dalle vicende umane e politiche di questa grande famiglia nobile catalana, che si porrà a capo della nobiltà sarda in funzione antispagnola. Personaggio di spicco della famiglia Aymerich fu Don Ignazio che si occupò dei gravi problemi economico sociali dell’Isola, esperto di agricoltura incentivò la produzione e la vendita del frumento. Importò in Sardegna le trebbiatrici meccaniche, rivoluzionando completamente il faticoso lavoro di trebbiatura che coinvolgeva uomini ed animali. Si batté con forza per la costruzione delle ferrovie in Sardegna. Fu consigliere comunale e provinciale di Cagliari e autore di diversi importanti trattati dedicati all’agricoltura e ai trasporti dell’isola.
Prosperoso centro agricolo-cerealicolo, in età rinascimentale, il borgo maiorchino di Villamar, di recente inserito in un programma di valorizzazione culturale, testimonia il profondo legame tra le Isole Baleari e questo centro della Marmilla. Qui infatti si insediò, fra il XIV e il XV secolo, una colonia di commercianti di grano provenienti dall’isola di Maiorca e inseriti nel traffico della “ruta de las islas” (rotte delle isole) del Mediterraneo. Villamar, ancora oggi, viene considerato un centro di Eccellente produzione di grano duro; Pane tradizionale di semola e di farine locali.
Sa Matzocca
Per i re viene chiamato scettro, per i vescovi pastorale, per i pastori è indicato, forse in modo meno regale ma certamente con più efficacia, come sa matzocca. Uno strumento semplice per una funzione nobile, da sempre affiancato, fino a diventarne emblema di autorità, ruolo di capo o quello di guida, segno distintivo del capotribù nuragico, come testimonia il bronzetto nuragico raffigurante il capo tribù del sec. VIII a.C. ritrovato a Monte Arcosu-Uta.
Non di meno svolge un ruolo da protagonista nel racconto biblico allorché Aronne, fratello di Mosè, stringe il suo bastone di guida del popolo ebraico per inviare le prime tre piaghe sull’Egitto e per lanciare la collera divina sul Faraone. Quei ramoscelli, presumibilmente di olivastro come quelli attuali, altri non erano che gli antesignani de sa matzocca da noi conosciuta.
Sa Matzocca un bordone dirozzato utilizzato fin dall’antichità dal pastore per guidare le greggi e le mandrie, come arma di difesa, di offesa e di sostegno nell’andatura in terreni impervi. Antico arnese ormai accantonato nella memoria della cultura pastorale ripreso attraverso l’originalità della festa etnica “Sa Matzocca”, un discorso sull’arcaicità e sulle origini della nostra isola.
Per informazioni sulla manifestazione e per partecipare, contattare:
Associazione Turistica Pro Loco Villamar – via Roma – Tel. 349 55 47 063