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Comune:
Villamar -
Data inizio: Samstag, 13. September 2008
Data fine: Samstag, 13. September 2008
Per i re viene chiamato scettro, per i vescovi pastorale, per i pastori sardi è indicato, forse in modo meno regale ma certamente con più efficacia, come sa matzocca.
Uno strumento semplice per una funzione nobile, da sempre affiancato, fino a diventarne l’emblema distintivo, all’autorità, al ruolo di capo o a quello di guida.
Segno distintivo del capotribù nuragico, non di meno svolge un ruolo da protagonista nel racconto biblico allorché Aronne, fratello di Mosé, stringe il suo bastone di guida del popolo ebraico per inviare le prime tre piaghe sull'Egitto e per lanciare la collera divina sul Faraone. Quei virgulti, presumibilmente di olivastro come quelli attuali, altri non erano che gli antesignani de sa matzocca da noi conosciuta! D’altronde, la cultura dei popoli del mediterraneo ha subìto tante di quelle reciproche contaminazioni che il fenomeno dell’immigrazione/emigrazione della cronaca dei giorni nostri al confronto fa sorridere.
Non è forse provato che gli antichi abitanti dell’Isola costituivano la guardia del corpo del Faraone?
Con un’iniziativa, che riteniamo originale nel suo genere, sabato 13 settembre u.s. a Villamar, organizzato dall’Associazione culturale S’Isca in collaborazione con la Provincia del Medio Campidano, il Comune di Villamar, la Consulta giovanile, il gruppo pastori, la Pav, l’Avis, il gruppo "Sa Tassa" ed i due gruppi folk locali si è svolto un convegno e allestita una mostra sugli strumenti di lavoro della tradizione della civiltà pastorale.
Il convegno, coordinato da Antioco Cotza, con relazioni di Fulvio Tocco e Pier Sandro Scano, rispettivamente Presidente della Provincia del Medio Campidano e Sindaco del Comune di Villamar, ha dato inizio alla giornata identitaria.
Le stupende matzoccas di Marco Cabras di Villamar e di altri artisti marmillesi, scolpite come opere d’arte, sono state le vere protagoniste della giornata.
Graditi ospiti di Mara Arbarey, l’antico nome di quello che fu il feudo personale di Mariano IV Giudice di Arborea, nel pomeriggio, nel caratteristico e suggestivo Quartiere Maiorchino si sono esibiti i Mamuthones.
La loro sfilata è stata seguita da circa 1.500 persone, trasformando la sagra in una grande festa popolare.
“La prima esperienza è stata molto positiva, – ha dichiarato il Presidente Tocco rivolto agli allevatori – l’anno prossimo questa iniziativa sarà messa a sistema e rafforzata”