Il riso è una graminacea a ciclo annuale: viene cioè seminata in primavera e matura in 140-180 giorni secondo le varietà. Ad ogni stagione corrisponde una fase di coltivazione precisa:

• Inverno: nei mesi che seguono il raccolto, è importante curare il terreno e prepararlo per la prossima semina. Dopo l’aratura e la concimazione, avviene l’erpicatura, seguita dal livellamento e dalla sommersione;
• Primavera: durante la sommersione si riempie la risaia di acqua fino a 3-5 centimetri. La funzione della sommersione è quella di proteggere il seme dagli sbalzi termici Durante la semina vengono distribuiti da 140 a 190 chili di semente di riso per ettaro. Il seme di riso in acqua in otto giorni si gonfia ed emette le radichette. Da allora in poi la risaia viene prosciugata e poi nuovamente irrigata;
• Estate: da questo momento in poi si diserba e si aspetta che il grano raggiunga il giusto livello di maturazione;
• Autunno: Tra l’ultima decade di settembre e la prima di ottobre i risicoltori iniziano il raccolto. Sino agli anni ’50 la mietitura avveniva a mano, mente oggi è praticata attraverso sofisticate macchine agricole che provvedono a tagliare gli steli e a separare i grani dal resto della pianta. I grani, che prendono il nome di risone, vengono poi fatti essiccare con l’ausilio di apparecchiature che contribuiscono ad eliminare il livello di acqua contenuta all’interno.