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Tipologia dei vigneti, lavorazioni e vinificazione

Azienda Santu Domini

L'azienda vitivinicola "SANTU DOMINI" coltiva esclusivamente il vitigno Cannonau, molto diffuso in passato nel territorio arburese e si vinificava in bianco (cioè svinato subito dopo la macinatura). Si otteneva cosi un vino da "dessert" , di colore rosa chiaro, dolce, molto particolare. Attualmente l'azienda punta sul classico Cannonau rosso, da pasto, con vinificazione tradizionale. I vigneti sono situati in località "SANTU DOMINI", ad Arbus, il terreno è di origine granitica, sciolto, povero,con ottima esposizione,( collina), quindi adatta ad una viticoltura di qualità. Il sistema di allevamento è il Guyot classico, ovvero una forma a spalliera bassa. La potatura lascia un "capo a frutto" con circa 9 o 10 gemme ed uno sperone con 2 gemme. Il carico di gemme è quindi basso, adatto sia al terreno che all'ambiente siccitoso. Ciò porta ad una produzione limitata  che assieme ad un diradamento dei grappoli favorisce produzioni di qualità. Non si fa ricorso alla irrigazione per ottenere uve di alto grado ,e parallelamente ottimali concentrazioni polifenoli che e aromatiche. Le lavorazioni sono tradizionali, si effettuano le classiche arature dopo la vendemmia ed invernali (scalzatura e rincalzatura) .Ciò per il controllo delle erbe infestanti e migliorare la struttura del terreno. Erpicature estive. Non si pratica il diserbo chimico. Al germogliamento (Aprile), oltre alla aratura si praticano i trattamenti preventivi contro la Peronospora (malattia fungina),a base di zolfo ramato e, successivamente ,con il persistere delle piogge con applicazioni liquide di prodotti cuprici,(a base di rame). Ai ceppi cui occorre, viene praticato il diradamento dei grappolini quando questi sono in numero eccessivo. Cosi' si limita la produzione  equilibrando il rapporto tra massa verde e quantità d'uva. Alla fioritura si sospendono i trattamenti per riprenderli, se occorre , successivamente. L'Oidio ,altra temibile malattia fungina,che si manifesta piu' tardi, con umidità minore, si contolla con l'uso di zolfo bagnabile.Si evitano, per quanto possibile i trattamenti con prodotti sistemici. In primavera si pratica la potatura verde, cioè l'eliminazione dei germogli in eccesso, ed in estate la cimatura dei germogli ( ormai quasi alla massima lunghezza) per evitare una traspirazione troppo spinta. Questa tecnica favorisce inoltre la qualità dell'uva,(minor competizione dei grappoli con la massa verde ed una insolazione ottimale). Dopo l'agostamento (ovvero la lignificazione completa dei tralci che avviene appunto in Agosto) si controlla lo sviluppo dei grappoli,  evitando una insolazione eccessiva che  porterebbe ad una minore sintesi di polifenoli. Non si praticano irrigazioni che, soprattutto dopo la "maturazione" dei vinaccioli, quando i grappoli prendono colore, (invaiatura) porta ad un decadimento della qualità dell'uva. Questo in particolar modo per i vitigni a bacca rossa.
La maturazione completa, elemento fondamentale per la qualità del grappolo si ottiene in queste zone tardivamente. Il grado zuccherino è sempre elevato mentre l'acidità fissa (l'insieme degli acidi organici del mosto) è generalmente bassa. La vendemmia è tardiva, alla prima decade di Ottobre circa e si attua possibilmente nelle ore più fresche. Questo per portare l'uva alla macinatura (oltre che integra) alla temperatura più bassa possibile, per una fermentazione ottimale. Si evita lo schiacciamento degli acini nei cesti.
La fermentazione, tradizionale, ha una durata di circa otto giorni ed avviene subito dopo la macinatura (con diraspatura) all'interno di tini di fermentazione di acciaio inox. La temperatura in questa fase è controllata ed è compresa tra i 25 ed i 28 gradi, ciò favorisce l'andamento della fermentazione e la qualità del vino e soprattutto un uso limitatissimo di anidride solforosa.
Si effetuano due rimontaggi giornalieri ( ovvero I'omogeinizzazione del mosto liquido con le parti solide per aumentare la dissoluzione delle sostanze fenoliche).Questi vengono limitati nella fase finale per limitare la dissoluzione dei tannini ed evitare una eccessiva disgregazione della buccia. A fine fermentazione si effetua la torchiatura con una pressa pneumatica ciò per ottenere un torchiato equilibrato, che poi si miscela con  il mosto fiore. La fermentazione malo-lattica avviene spontaneamente dopo quella principale "ammorbidendo" il vino.
Ai venti giorni avviene il primo travaso (sfecciatura). Poi altri due, uno in Aprile ed uno prima dell'estate per affinare e controllare il vino. Non si effettuano filtrazioni e chiarificazioni in quanto dannose alla qualità dei
vini ,soprattutto rossi.